Escono da zona rossa per andare a lavorare, scoperti da Cc Sorpresi in un'impresa tessile di Grumo Nevano, in Campania
Tre operai sono usciti dalla zona rossa di Orta di Atella (Caserta) per andare a lavorare nella vicina Grumo Nevano (Napoli). Ma sono stati scoperti dai carabinieri e denunciati. Altri due lavoravano e percepivano anche il reddito di cittadinanza. Tutto cio' e' emerso nel corso di un controllo che i militari della caserma di Grumo Nevano, con i colleghi del NIL e del NOE di Napoli - eseguito presso una piccola azienda tessile denunciando il responsabile che dovra' pagare anche sanzione di 20mila euro.
L'uomo, oltre a non essere in regola con il registro di carico e scarico dei rifiuti, si avvaleva di 13 lavoratori che non aveva mai sottoposto alle visite mediche obbligatorie e ai corsi di formazione sui rischi relativi alla loro specifica mansione. Tra questi 5 non erano mai stai assunti e 2 percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Altri 3 sono risultati residenti a Orta di Atella, comune "zona rossa".
Troppi positivi in pochi giorni: in Campania rischio nuova zona rossa. Si attende la decisione di De Luca
Desta sempre più preoccupazioni la situazione del Covid-19 a Giugliano (in Campania). Nella giornata di ieri si è registrato un ulteriore balzo in avanti dei casi positivi, come riportato da Tele Club Italia. Oggi, quelli attuali, sono 773. A comunicarlo il bollettino del sindaco, Nicola Pirozzi.
Nuova zona rossa in Campania?
“I numeri odierni fotografano una situazione sempre più preoccupante che deve essere per noi tutti monito alla massima attenzione – spiega Pirozzi in un post su Facebook -. Abbiamo attualmente 773 positivi, il virus circola liberamente ed è nostro dovere porvi un freno ognuno secondo il proprio ruolo.
Stiamo ripristinando il Centro Operativo Comunale e mettendo in piedi ogni possibile azione di sostegno alle famiglie”. Poi lancia un appello: “Vi chiedo però ancora una volta di seguire le regole, evitare assembramenti e indossare sempre la mascherina. Questo è il momento dell’unità, sono vicino a chi soffre disagi economici e di salute”.
Dei 773 contagiati, 756 sono in isolamento domiciliare, 16 in ospedale, 1 solo in terapia intensiva. Il numero dei positivi è raddoppiato in meno di due settimane (il 15 ottobre erano 308). Attualmente risulta contagiato, a Giugliano, lo 0,62 % della popolazione. Una delle percentuali più alte in provincia di Napoli. La soglia d’allarme è lo 0,8 %, la stessa per cui ad Arzano è scattata la zona rossa. L’ipotesi di un confinamento per tutta la città di Giugliano si fa giorno dopo giorno più concreta, come già paventato dallo stesso sindaco due giorni fa, in occasione della manifestazione di protesta dei commercianti a piazza Matteotti.
Su questa eventualità sta ragionando lo staff del governatore, Vincenzo De Luca. Le difficoltà logistiche di chiudere in zona rossa la terza città della Campania sono tante. L’estensione territoriale e demografica rende complicata l’applicazione di un provvedimento del genere. Da qui l’idea – plausibile – di isolare soltanto i quartieri più colpiti dalla diffusione del Covid.
Ospedale saturo. Pronti nuovi posti
Intanto la situazione ospedaliera peggiora. Attualmente il reparto Covid dell’ospedale San Giuliano è saturo. I 15 posti letto destinati ai malati da coronavirus sono tutti occupati, così come le terapie sub-intensive. Per correre ai ripari, l’Asl Napoli 2 Nord ha annunciato un’ulteriore implementazione dei posti.
Al nosocomio di Frattamaggiore saranno 60. A Giugliano si passerà da 15 a 20 grazie alla riconversione del reparto di ortopedia in reparto covid. La pressione ospedaliera però cresce di giorno in giorno e non è detto che questi interventi di urgenza siano sufficienti a tamponare la richiesta di ricoveri. Fonte: Tele Club Italia
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