Gravina Dossieraggio
Gravina Dossieraggio

DOSSIERAGGIO. Nelle ultime ore, l'ambiente calcistico italiano è stato sconvolto dalle notizie riguardanti il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Gabriele Gravina, coinvolto in un'indagine per appropriazione indebita e autoriciclaggio. 

Questo episodio ha gettato un'ombra di sospetto su uno dei vertici del calcio italiano, sollevando interrogativi sulle pratiche etiche e sulla trasparenza nell'ambiente sportivo.

Gravina, accompagnato dai suoi legali e dal presidente della FIGC, si è presentato di sua spontanea volontà presso la Procura di Roma per affrontare le accuse mosse nei suoi confronti. 

L'inchiesta 

E' stata avviata un anno fa, in seguito a quanto i pubblici ministeri di Perugia ritengono essere un dossieraggio orchestrato dal magistrato della Direzione nazionale antimafia (DNA), Antonio Laudati, insieme al finanziere Pasquale Striano. Si ipotizza che quest'ultimo abbia abusato dell'accesso ai database dell'ufficio per ottenere informazioni e avviare l'indagine su Gravina.

Il presidente della FIGC

E' stato interrogato per oltre due ore dal procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, e dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Dopo l'interrogatorio, Gravina ha espresso un senso di sollievo per aver avuto l'opportunità di chiarire la sua posizione e ha minacciato azioni legali contro coloro che lo accusano ingiustamente.

Gravina Figc Dossieraggio

Al centro dell'indagine c'è la presunta compravendita fittizia di una collezione di libri antichi del valore di circa 1,2 milioni di euro. Si sostiene che Gravina abbia ricevuto due caparre per la vendita dei volumi antichi, ma che abbia trattenuto per sé i preziosi manoscritti del 1500, 1600 e 1700. Secondo le ipotesi investigative, i fondi ricevuti da Gravina sarebbero stati utilizzati per l'acquisto di un appartamento a Milano, ora sotto inchiesta per riciclaggio di denaro.

Tuttavia, i legali di Gravina sostengono che il presidente della FIGC abbia agito in buona fede e che sia estraneo alle accuse mosse nei suoi confronti. Si afferma che Gravina abbia restituito la prima caparra e che l'acquisto dei libri antichi sia avvenuto in modo legittimo, mentre l'acquisto dell'appartamento sarebbe stato finanziato con fondi propri non correlati alla vendita dei libri.

L'indagine solleva interrogativi sulla condotta etica e sulle pratiche di governance all'interno del calcio italiano

 Il coinvolgimento di figure di spicco come Gravina mette in evidenza la necessità di maggiore trasparenza e responsabilità nell'ambito dello sport, al fine di preservare l'integrità e la reputazione del calcio nazionale.

Inoltre, l'indagine su Gravina è parte di un quadro più ampio che coinvolge altri soggetti e questioni, come l'inchiesta sulla vendita della Salernitana e le presunte pratiche illecite nel mondo dei diritti televisivi calcistici. Questi eventi evidenziano la complessità e le sfide che il calcio italiano deve affrontare nel garantire la legalità e la trasparenza nelle sue operazioni.

Mentre le indagini proseguono, sarà importante monitorare lo sviluppo degli eventi e garantire che venga fatta luce su tutte le questioni in gioco. La fiducia nel calcio italiano dipende dalla capacità delle autorità competenti di condurre indagini imparziali e di garantire che le persone coinvolte siano chiamate a rispondere delle proprie azioni di fronte alla legge.

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