Davanti ai carabinieri che l'avevano chiamata a deporre come potenziale vittima in un fascicolo contro ignoti, sabato mattina Giovanna Pedretti, titolare di una pizzeria, ha reso la sua testimonianza. Nel ribadire l'esistenza del cliente autore di una recensione contro gay e disabili, alla quale lei aveva risposto con decisione e saggezza guadagnandosi il plauso sui social, ha raccontato di averlo avuto al tavolo in due occasioni, in primavera e la scorsa settimana. Tuttavia, non ha memorizzato particolari dell'uomo che potrebbero agevolare la creazione di un identikit.

Il locale è piccolo e la clientela abituale, in larga prevalenza formata da abitanti dello stesso paese, Sant'Angelo Lodigiano. Domenica, Giovanna si è lasciata morire entrando nel fiume Lambro senza lasciare messaggi o spiegazioni. Nonostante non fosse tenuta a ricordare nei dettagli le singole persone che hanno pranzato e cenato da lei, l'assenza di dettagli potrebbe sollevare dubbi sulla veridicità del suo resoconto.

Il dubbio è coltivato dagli inquirenti nel doppio filone investigativo che mira a verificare eventuali responsabilità nella tragica scelta di Giovanna, nell'ambito dell'inchiesta per istigazione all'odio. La recensione contro gay e disabili era stata definita un falso per ottenere pubblicità gratuita, trasformando la ristoratrice da eroina nazionale a oggetto di insulti.

Giovanna ha cercato di incidersi con una lametta

Nella caserma, la voce e i comportamenti di Giovanna hanno tradito un profondo malessere. Era seguita dal medico di base da dieci anni, ma negli ultimi tempi aveva manifestato crescente nervosismo e periodi critici a livello psico-fisico, come difficoltà a dormire. L'ultima sera, dopo una conversazione con il marito, è uscita di casa senza coricarsi. Ha raggiunto le sponde del Lambro, cercando di incidersi con una lametta.

Nessuna noia economica nei conti del ristorante e nessuna crisi in famiglia emergono dalle iniziali analisi documentali, ma gli inquirenti esplorano zone d'ombra e possibili "importanti" uscite economiche. Nell'inchiesta per istigazione all'odio, si cerca di individuare un soggetto responsabile della svolta nella decisione suicidaria di Giovanna.

L'autopsia sul corpo di Giovanna Pedretti

Prevista oggi all'Istituto di Medicina legale di Pavia, mentre la procura di Lodi indaga contro ignoti per istigazione al suicidio, consentendo approfondimenti e accertamenti tecnici. I carabinieri indagano sulla recensione online e hanno chiesto a Google risposte per chiarire ogni dubbio. La ristoratrice non ha lasciato biglietti d'addio.

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