Gino Cecchettin a Che Tempo Che Fa: "Sarò per sempre il papà di Giulia, per lei abbiamo creato una fondazione"
Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin, racconta a “Che Tempo che Fa” il dolore trasformato in forza per promuovere una nuova cultura dell’affettività nelle scuole.
A un Anno dalla Morte di Giulia Cecchettin: Il Papà Gino Lancia una Fondazione per l’Educazione all’Affettività
A un anno dal tragico femminicidio di Giulia Cecchettin, il padre Gino Cecchettin è ospite a "Che Tempo che Fa", il programma condotto da Fabio Fazio. Con emozione e dignità, Gino racconta del progetto nato per onorare la memoria di sua figlia, la Fondazione Giulia Cecchettin, che verrà presentata ufficialmente a Montecitorio il prossimo 18 novembre. L’obiettivo? Portare un’educazione all’affettività nelle scuole italiane, per far sì che il dramma vissuto dalla sua famiglia non si ripeta.
La Fondazione Giulia Cecchettin: Un Progetto per Educare all’Affettività
«Abbiamo creato Fondazione Giulia Cecchettin – ha spiegato Cecchettin nell’intervista – per portare il bello di Giulia nelle vite degli altri. Giulia era buona, altruista e credeva fermamente nell’importanza dell’amore sopra ogni cosa». La fondazione, che ha tra i suoi principali obiettivi l’introduzione di un’ora di educazione all’affettività nelle scuole, punta a insegnare ai giovani il rispetto e la consapevolezza nei rapporti interpersonali.
L’Importanza di Insegnare a Gestire le Emozioni nelle Scuole
Il primo obiettivo della fondazione è l’inserimento di programmi scolastici mirati all’educazione affettiva. Cecchettin è convinto che il futuro della prevenzione della violenza passi dall’insegnamento dell’empatia e dell’affettività fin dalla giovane età. «Concentrarsi su cose positive porta a qualcosa di costruttivo – ha detto –. Vogliamo portare nelle scuole un messaggio che aiuti i ragazzi a capire che amare è molto meglio che odiare».
Educazione e Accettazione: Un Messaggio per le Famiglie
La Fondazione Giulia Cecchettin non si limita alle scuole: l’altro obiettivo primario è sensibilizzare le famiglie sull’importanza dell’accettazione delle sconfitte e delle difficoltà emotive. «Un altro obiettivo è che le famiglie insegnino ai loro figli ad accettare le sconfitte – ha aggiunto Gino Cecchettin –. Unendo le forze con altre associazioni, possiamo fare davvero la differenza».
La Collaborazione con Personalità e Istituzioni
L’iniziativa ha già ricevuto il sostegno di figure importanti come Federica Pellegrini e Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova, che fanno parte del comitato tecnico della fondazione. «Ringrazio Federica Pellegrini e Daniela Mapelli per il contributo al nostro progetto», ha sottolineato Cecchettin, evidenziando come la collaborazione sia la chiave per costruire una cultura diversa e più consapevole.
Il Processo a Filippo Turetta
Durante l’intervista, Cecchettin ha affrontato anche il doloroso tema del processo contro Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia, accusato del suo omicidio. «In quest’ultimo anno ho imparato a concentrarmi sul positivo – ha dichiarato –. Sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo senza provare rabbia. Noi individui siamo in grado di produrre ossigeno o anidride carbonica. Se ci facciamo sopraffare dal negativo, lo portiamo ai nostri cari».
La Forza della Resilienza: Un Padre che Non Ha Smesso di Essere Genitore
Gino Cecchettin ha espresso il profondo legame con la figlia, affermando: «Noi siamo genitori per sempre, io sarò sempre il papà di Giulia». Questo messaggio di amore e forza sottolinea il valore della resilienza, un esempio per chiunque sia toccato dalla perdita e dal dolore.
La Fondazione Giulia Cecchettin rappresenta un importante passo per combattere la violenza di genere, trasformando il ricordo di Giulia in un motore di speranza e cambiamento.