Coronavirus, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri attacca il Cts: "Mi nascondono i verbali".
«Serve più comunicazione all'interno del ministero e soprattutto con chi è parte del Comitato tecnico scientifico», il Cts per l'emergenza coronavirus. Lo afferma il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, che in un'intervista a 'La Verità' chiarisce le osservazioni fatte nei giorni scorsi sul segretario generale del suo dicastero pur senza citare il nome della persona che ricopre l'incarico, ossia Giuseppe Ruocco. A chi gli chiede se non trova inusuale che un viceministro critichi esplicitamente un direttore generale, Sileri risponde: «Lo faccio nell'interesse degli italiani». «Vorrei chiarire che non si tratta di un problema personale, ma operativo», puntualizza Sileri. «Io - spiega - ho sempre un ritardo nel sapere cosa accade nel Comitato, nel capire di cosa si discute e come. E non è qualcosa che dovrei chiedere». La polemica. Gelosia dell'indipendenza? «Sarebbe curioso - commenta il viceministro al cronista che la ipotizza - Il nostro rappresentante è in quel Comitato perché è un ufficiale di collegamento». Il Cts «purtroppo è diventato un imbuto in cui arrivano tutte le richieste», riflette Sileri che fa un esempio. «Le autopsie si possono fare? Qual è la definizione di 'casò di Covid? Non sono problemi da poco», eppure è accaduto «che io scoprissi da circolari emanate dal ministero in via amministrativa che si decideva anche su temi di cui mi sto occupando». Tornando al segretario generale, «la prima obiezione gliel'ho fatta il 30 gennaio e non ho ricevuto risposta. Avrò motivo di preoccuparmi», rivendica il viceministro. «Lei non partecipava alle riunioni del Comitato, non riceveva informazioni dal suo ufficiale di collegamento, ma poteva leggere i verbali?», chiede il giornalista. «Questa è bella - dice Sileri - I verbali del comitato erano 'secretatì» e non è uno scherzo: «Le sembro un tipo che gioca su temi simili? Sono un medico, un pragmatico, ma se chiedevo i verbali mi negavano la possibilità di leggerli». I contagi. «Oggi è il 18. Si farà la riunione con il report della prossima settimana e si deciderà». È vero che si potrebbe chiudere la sola Lombardia? «È prematuro dirlo con i dati di oggi», risponde, convinto che «da domani i dati sui contagi ci daranno elementi decisivi su questo». «I dati utili da studiare saranno quelli da domani in poi - ripete - Se ci sarà un'impennata si valuterà». Sileri conferma che in questo caso «serviranno interventi di contenimento chirurgico, delle microzone rosse tipo Codogno. Il resto del Paese deve tornare alla vita». Fonte: Il Messaggero Leggi anche Vaccino Coronavirus, l'annuncio che fa sperare: "I primi risultati dei test sono "positivi" Seguici su Facebook 41esimoparallelo