"De luca e Conte fate presto". I commercianti chiedono il lockdown. Dopo essere scesi in piazza due settimane fa al grido di "liberta'" e "vogliamo restare aperti", i commercianti casertani fanno marcia indietro e chiedono oggi di attuare quel lockdown contro cui sembravano disposti a fare barricate.
Il presidente provinciale di Confcommercio Caserta, Lucio Sindaco, chiede la "chiusura immediata dell'intera regione e ristori seri a tutte le aziende penalizzate dallo stato di crisi";
La richiesta di "non indugiare" e' indirizzata al Governo Conte e al presidente De Luca:
"Basta temporeggiare - avverte Sindaco - la situazione e' drammatica. Sotto tutti i punti di vista. Occorre intervenire subito con misure drastiche per salvaguardare almeno il periodo di dicembre che consentirebbe alle imprese commerciali di recuperare una parte delle perdite registrate fino ad ora.
Le indecisioni sulla classificazione della zona, i ritardi nell'adozione di provvedimenti di chiusura, il mancato contrasto degli assembramenti, stanno contribuendo a peggiorare un quadro gia' molto grave.
La Campania diventi subito zona rossa
Ulteriori ritardi in questa direzione, saranno inaccettabili. Si rischia seriamente di pregiudicare l'economia di un intero territorio. Qui non ci sono isole felici.
"Tutti i settori sono in grande difficolta'. Guai a creare crepe nel tessuto produttivo".
E in relazione a possibili nuovi sit-in di protesta, il presidente Sindaco precisa: 'Comprendiamo l'esasperazione di tanti commercianti e riconosciamo il loro diritto di manifestare, ma non e' nostra intenzione, in questa fase, usare la piazza come strumento di persuasione". (ANSA)
La situazione in Campania
Sale di nuovo il numero dei casi positivi al Coronavirus, in Campania. E sale anche il numero dei decessi. Nelle ultime 24 ore sono state 3166 - 351 sintomatici - le persone risultate positive su 18.446 tamponi esaminati (ieri risultavano 2716 positivi su 14290 tamponi). Ben 34 le persone decedute, solo ieri erano 18.
L'unita' di crisi della Regione Campania
Rende noto che "nella settimana del 2-8 novembre la percentuale di occupazione dei posti di terapia intensiva su scala regionale e' del 27%". Nelle prossime ore il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, potrebbe adottare un "provvedimento ampio" per porre un freno alla scalata dei contagi, non solo chiusure di strade.
Ma gli ospedali continuano a mandare sos in merito al netto aumento di casi
Pronto soccorso presi d'assalto, ore di attesa. "Abbiamo ammalati su barelle, sulle sedie, su strapuntini, ovunque si possano tenere in osservazione per somministrare loro cure e non rispedirli a casa'', dicono all'Asl Napoli 3 Sud nella cui 'area' rientra anche l'ospedale di Castellammare di Stabia dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 4 decessi al pronto soccorso: anziani assistiti ma ospitati in barella per l'alto numero di pazienti di queste ore.
Il sindaco di Castellammare di Stabia
"Stiamo assistendo a scene di guerra che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili in tutta la Campania. Se ci sono responsabilita' a livello regionale o sanitario presto o tardi emergeranno", dice il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino.
Sindaci che, ognuno a modo suo, provano ad arginare l'ondata Covid
A Francolise, nel Casertano, il primo cittadino Gaetano Tessitore ha, ad esempio, fatto scattare il divieto di fumo in strada mentre per i cittadini di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, sara' attivata oggi l'ambulanza comunale con servizio sanitario esclusivo per i cittadini affetti da Covid.
Una equipe formata da un medico, due infermieri e l'autista, sara' coadiuvata da una sala operativa al piano terra del Comune, che indichera' dove recarsi per l'assistenza domiciliare, grazie ad un numero verde messo a disposizione della cittadinanza.
Una iniziativa, realizzata con fondi comunali, voluta dall'amministrazione guidata dal sindaco Salvatore Di Sarno, per far fronte all'elevato numero di contagiati in citta', che oggi sono arrivati a 764 positivi attivi.
Ispettori a Napoli
Intanto e' terminata l'acquisizione delle informazioni da parte degli ispettori del Ministero della Sanita' che, accompagnati dai carabinieri del Nas, negli scorsi due giorni, si sono recati in quattro ospedali della citta'.
I sei ispettori e i militari dell'Arma si sono recati - per un confronto con i manager e per acquisire dati su posti letto, anche in terapia intensiva, e sul personale - in quattro strutture sanitarie partenopee: l'azienda ospedaliera di rilievo nazionale Antonio Cardarelli, l'Ospedali dei Colli (per i nosocomi Monaldi e Cotugno) e l'Ospedale del Mare di Ponticelli. (ANSA).
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