A distanza di più di un anno dalla morte misteriosa di Viviana Parisi, la deejay di 41 anni, e del figlio Gioele di 4 anni, trovati nell'agosto del 2020, senza vita, nei boschi di Caronia, domani potrebbe arrivare la parola fine sull'intera vicenda.

Domani parte l'udienza preliminare

Si terrà, infatti, l'udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Patti (Messina). Questa deciderà se accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dal Procuratore Angelo Vittorio Cavallo o andare avanti come chiede la famiglia di Viviana. Secondo la Procura la donna "si è uccisa lanciandosi dal traliccio" ai piedi del quale è stata trovata senza vita. E, con ogni probabilità, prima di uccidersi avrebbe strangolato il figlio Gioele di 4 anni, poi ritrovato nel bosco il 19 agosto. Dunque, nessun duplice omicidio. Ecco perché la Procura di Patti (Messina), che coordina l'inchiesta sulla morte della donna e del figlio a luglio aveva chiesto al gip l'archiviazione. "Nessun estraneo ha avuto un ruolo, neanche marginale, mediato o indiretto", come dice la Procura di Patti. "Tutte le indagini tecniche svolte hanno permesso di accertare come Viviana, senza ombra di alcun dubbio, si sia volontariamente lanciata dal traliccio dell'alta tensione, con chiaro ed innegabile intento suicidario", spiegava Cavallo. La Procura esclude anche "la presenza di lesioni" sia prima della morte che post mortem "causate da animali". Ed esclude, inoltre, "lesioni o comunque segni riconducibili all'azione violenta di soggetti terzi".

Un primo punto fermo

Dunque, a distanza di un anno dal ritrovamento del cadavere della donna, che aveva problemi psicologici, come accertato, c'è un primo punto fermo. Viviana si sarebbe uccisa. Ma Daniele Mondello, il marito di Viviana non è d'accordo. E nei giorni scorsi ha pubblicato sui social una foto choc, la maglietta del figlio di 4 anni piena di buchi. "Ecco cosa è rimasto della maglietta del mio bambino, io non mi fermo finché non trovo la verità", ha scritto Daniele Mondello che ha lanciato un nuovo appello pubblico affinché "qualcuno si faccia avanti per raccontare se abbia visto qualcosa nelle campagne di Caronia", dove sono stati trovati morti la moglie Viviana Parisi e il figlio, il piccolo Gioele. Anche se, ad ascoltare le intercettazioni, che sono state inserite nella richiesta di archiviazione, sembra che il marito e i familiari tutti sapessero delle condizioni psichiche critiche della donna. Daniele ribadiva come sua moglie soffrisse di manie di persecuzione, ritenendo di essere inseguita e pedinata, addirittura, da macchine di grossa cilindrata. I parenti di Viviana volevano portare la congiunta anche da un esorcista. Anche questo emerge dalle intercettazioni telefoniche e ambientali inserite dalla Procura di Patti nella richiesta di archiviazione dell'inchiesta. Secondo gli inquirenti Viviana avrebbe strangolato il figlio e poi si sarebbe uccisa lanciandosi da un traliccio. Se agli inquirenti il marito e la cognata dicevano che la donna era una madre amorevole e una moglie devota, la realtà, ascoltando le intercetazioni, sembra essere diversa. Parlando con l'amica Vincenza, il 10 agosto, cioè all'indomani del ritrovamento del cadavere, la donna ricordava anche come i genitori di Viviana avessero fatto ben poco per aiutare la figlia da tempo in preda ad una forte depressione. Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo  Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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