Stroncata da un male incurabile, giovane insegnante muore a 47 anni: colleghi in lutto per Marina Bucci
La scomparsa di Marina Bucci, insegnante di origine pugliese che si era trasferita nel Biellese, ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della scuola locale. La donna, appena 47enne, è deceduta a causa di una malattia incurabile che le era stata diagnosticata solo pochi mesi fa. Nonostante la diagnosi, Marina aveva cercato di lottare con tutte le sue forze, ma purtroppo la malattia ha avuto il sopravvento.
Marina Bucci era molto stimata dai colleghi, dai genitori degli alunni e dai suoi studenti, che l'hanno ricordata come una persona sempre disponibile e attenta alle esigenze degli altri.
Originaria di Corato, in provincia di Bari, era arrivata nel Biellese alcuni anni fa per lavoro insieme alla sua famiglia e si era subito integrata nella comunità locale, conquistando la stima e l'affetto di tutti.
La sua prematura scomparsa ha lasciato un profondo dolore tra i suoi cari, i colleghi, gli studenti e tutte le persone che l'hanno conosciuta e apprezzata. La comunità biellese si unisce al dolore della famiglia di Marina per questa tragica perdita.
Il ricordo di un collega
La notizia ha lasciato un profondo cordoglio in tutta la città dove la donna aveva saputo farsi voler bene.
Un ricordo l’ha dedicato a Marina l’ex consigliere comunale, giornalista e docente Roberto Pietrobon sulla sua pagina facebook: «Quando portaste, in seconda, il piccolo Andrea nella nostra classe capii che avevo davanti una famiglia speciale. In questi quattro anni abbiamo avuto solo conferme. In uno dei nostri primi colloqui mentre ti dicevamo quanto Andrea fosse sempre partecipe e “sul pezzo” tu ci dicesti che con i tuoi figli tu parlavi molto perché volevi che fossero “curiosi del mondo”. La pensavamo esattamente allo stesso modo e, in questi 4 anni, anche quando vi abbiamo proposto delle cose un po’ folli sapevamo che vi avremmo trovato al nostro fianco e così è stato.
Quando, tre mesi fa, ci hai detto che la bestia era tornata e che non c’erano molte speranze ci hai detto una frase che mi hai repetuto anche due giorni fa “io non ho paura della morte, tutti dobbiamo morire, certo avrei voluto più tempo ma non ho rimpianti”. Sabato mi hai detto che eri serena e che avevi “chiuso tutti i cerchi”. Eri solo triste per i tuoi figli e la tua famiglia. La dignità e il coraggio con i quali hai affrontato questi mesi hanno confermato solo la donna straordinaria che eri. È stato un piacere e un onore averti conosciuto, cara Marina. Ci prenderemo cura del tuo cucciolo. Oggi e nel futuro. È una promessa. Che la terra ti sia lieve»