Il Natale per gli italiani quest'anno sarà rosso, e non perché è un colore natalizio, ma perché il premier Conte ha deciso che dovrà essere lockdown per tutti. A palazzo Chigi, oggi alle 12.30, infatti, si deciderà il destino del Natale degli italiani. La sentenza arriverà da un vertice, che si annuncia infuocato, tra il premier Conte e i capidelegazione della maggioranza Dario Franceschini (Pd); Roberto Speranza (LeU), Alfonso Bonafede (5Stelle) e Teresa Bellanova (Italia Viva), cui parteciperà il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. Sul tavolo si discuterà la libertà di movimento e le riunioni familiari nella stessa città o paese nei giorni prefestivi e festivi, dal 23 o dal 24 dicembre fino alla Befana, 6 gennaio.

Scongiurare terza ondata

Il premier Giuseppe Conte, sostenuto dalla renziana Teresa Bellanova (Bonafede è dato “neutrale”), che condivide la necessità di un "inasprimento delle misure" per scongiurare un’impennata dei contagi. Il premier si dice anche "preoccupato per la tenuta psicologica e sociale del Paese": "L’Italia non reggerebbe un nuovo lockdown". Dunque, Giuseppe Conte appare ancora indeciso mentre annuncia "qualche misura ulteriore", ma l’ala "dura" del governo vuole un Natale in rosso. Se dovesse spuntarla il fronte della massima cautela guidato da Speranza, Franceschini e Boccia, oggi stesso l’esecutivo potrebbe decidere il lockdown per i giorni festivi e prefestivi delle due settimane più a rischio, dal 24 dicembre al 6 gennaio. Una misura estrema, che declinata rispetto alla vita dei cittadini vorrebbe dire ristoranti chiusi, saracinesche dei negozi non alimentari abbassate e divieto di spostamento nel Comune, se non per urgenza, salute e necessità.

Cenone di Natale? Si farà l'anno prossimo

In tv a Di Martedì il ministro Francesco Boccia: "Si fa il cenone di Natale? La mia risposta è no, lo faremo l’anno prossimo. Ipotizzare assembramenti è folle. Noi abbiamo il dovere di salvare vite". Roberto Speranza, che ha fatto il punto a Palazzo Chigi con il premier, punta a "chiudere il più possibile" e altrettanto fermo è Dario Franceschini, per nulla disposto a cercare "mediazioni e compromessi sulla salute degli italiani".

Chiudere tutto

Per il Viminale la soluzione più sicura è chiudere tutto. "Se teniamo aperto, i controlli sono più difficili e i rischi più grandi", è la linea della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Leggi anche: Niente miracolo di San Gennaro: Napoli nel terrore, cosa sta accadendo Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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