Nelle scuole è stata limitata la considerazione delle evidenze scientifiche che impongono investimenti per migliorare la qualità dell'aria. È uno dei risultati emersi dalla survey condotta dalla fondazione Gimbe, in collaborazione con l'associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola.
Nelle scuole, "l'assenza di interventi strutturali in grado di garantire un'adeguata ventilazione ed aerazione dei locali è il vero tallone d'Achille, in assenza del quale il prossimo anno scolastico difficilmente potrà essere affrontato senza ricorrere all'utilizzo delle mascherine". Lo ha dichiarato Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp). Commentando i dati emersi dalla survey condotta su 312 istituzioni scolastiche, in collaborazione con la fondazione Gimbe.
Covid - I risultati della survey
L'indagine ha rilevato che le scuole hanno utilizzato le risorse pubbliche soprattutto per attività di disinfezione delle superfici. Mentre è stata limitata la considerazione delle evidenze scientifiche che impongono investimenti per migliorare la qualità dell'aria. Nello specifico, nelle scuole, si è fatto affidamento per lo più al protocollo "finestre aperte", mentre in misura minore ad attrezzature per la purificazione e filtrazione dell'aria. Solo in 9 casi sono stati installati sistemi di ventilazione meccanica controllata. I dati Anp e Gimbe rilevano inoltre, che in quasi la metà dei casi (46%) le istituzioni scolastiche non hanno ricevuto nessuna informazione, dal Ministero o dalle Asl, sulla trasmissione prevalente del virus per aerosol e su dispositivi o impianti per l'areazione degli ambienti scolastici; mentre solo nel 14,8% dei casi le informazioni hanno riguardato entrambi i temi.
Difficoltà nelle attività di tracciamento
Dalla survey sono emerse anche difficoltà nelle attività di tracciamento, con ritardi della Asl in un caso su tre nell'attivazione delle procedure di loro competenza. Il 76,2% delle strutture coinvolte ha inoltre dichiarato di avere ricevuto mascherine chirurgiche in quantità superiori al necessario.
"Promosse" invece le scuole italiane per l'igiene delle mani, per il 98,7% di disponibilità di dispenser negli spazi appropriati, 92,9% delle procedure standardizzate e 91,6% di interventi formativi per personale scolastico e alunni parzialmente per il controllo della temperatura.
"I risultati della survey restituiscono un quadro oggettivo delle misure implementate per aumentare la sicurezza Covid-19 nelle scuole, lasciando emergere varie criticità che, auspicabilmente, dovrebbero essere risolte prima dell'inizio dell'anno scolastico 2022-2023", hanno commentato Giannelli e il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
Peraltro, hanno aggiunto, "a differenza dello scorso anno scolastico, alcuni interventi di prevenzione risultano "spuntati". L'efficacia del vaccino nei confronti dell'infezione si è rivelata inferiore nella fascia 5-11 anni rispetto alle fasce di età superiori. E la copertura attuale (con due dosi) si è fermata intorno al 35%, con rilevanti differenze regionali, mentre la terza dose non è ancora stata autorizzata da Ema; in secondo luogo, con una variante così contagiosa come Omicron 5 le attività di tracciamento risultano di limitata utilità; infine, meno dell'1% delle infezioni consegue a contatto con superfici infette mentre è ormai evidente il ruolo della diffusione aerea e l'importanza degli impianti di aereazione". (Skytg24)
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