NAPOLI. Si stava recando in Spagna, precisamente a Malaga, per andare a trovare la figlia e per curare degli affari, Maria Licciardi, ritenuta dalla Procura di Napoli capo dell'omonimo clan fondato dal fratello Gennaro. La donna è stata fermata stamattina nell' aeroporto di Ciampino, Roma, dai carabinieri del Ros. Insieme con lei, in fila, per la consegna dei bagagli, c'erano anche due accompagnatori per i quali non sono state disposte al momento misure cautelari. Maria Licciardi, quando e' stata circondata dai militari, non ha opposto alcuna resistenza. Anzi. E' rimasta tranquilla quando le hanno mostrato il provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Napoli che l'accusa di essere l'elemento di vertice del clan di cui porta il nome e uno dei componenti di spicco dello storico cartello mafioso denominato 'Alleanza di Secondigliano'. (ANSA)

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NAPOLI. Una donna piena di vita. Così la descrivono le persone che conoscevano Silvana Improta, l'avvocato 53enne di Napoli morta in poche ore dopo un'odissea tra due ospedali, il Fatebenefratelli e il Cardarelli. E' in queste ore che la Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati alcuni soggetti che hanno preso in carico le cure dell'avvocato nelle ultime ore di vita. E' sul quotidiano Il Mattino, che riporta la notizia, che il marito di Silvana Improta, Francesco Buonomo, ricostruisce la storia. "Dolori addominali molto forti", tant'è che Buonomo decide di portare la moglie in ospedale, al Fatebenefratelli. Lì incontrano gli stessi medici che l'avevano dimessa qualche ora prima. Dopo una ecoaddome la dimettono di nuovo. La situazione poi degenera ancora. Silvana viene portata al Cardarelli. Il marito dall'esterno riceve i messaggi della moglie: "Vomito e fitte alla schiena, mi scrive che il dolore è alto". Alle 21,30 Buonomo è informato che la moglie dovrà subire un intervento chirurgico per una vena rigonfiata, un caso comunque non complesso. Poi la tragedia. Qualche ora dopo, la dottoressa informa il marito che Silvana è in rianimazione a seguito di un attacco epilettico. Poco più tardi la donna muore. Adesso Francesco Buonomo vuole la verità: "Sono stato tre volte in ospedale in poche ore, pretendo verità sulla fine di una donna sana passata tre volte in due ospedali cittadini prima di morire". Fonte: Il Mattino Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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