Terremoto Campi Flegrei, nuova scossa di magnitudo 3.6: i gas dal sottosuolo, rischio eruzione
«Sotto c'è qualcosa che preme, lì la gente non ci doveva abitare». Cosa fare in caso di pericolo
Il 20 maggio, i Campi Flegrei sono stati colpiti da una scossa di terremoto di magnitudo 4.4, seguita da un'altra di magnitudo 3.6 il 22 maggio.
Questo ha riacceso la paura tra i residenti di Napoli e dei Campi Flegrei, costringendo molte persone a trascorrere la notte all'aperto.
Il timore principale è legato al rischio di un'eruzione vulcanica e alla crescente attività sismica nell'area. Per discutere della situazione e pianificare ulteriori interventi, oggi si terrà un vertice interministeriale a Roma, presieduto dalla premier Giorgia Meloni.
La Crisi Bradisismica
Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, ha spiegato al Corriere della Sera che i Campi Flegrei stanno vivendo una crisi bradisismica.
Questo fenomeno è caratterizzato dal sollevamento e abbassamento del suolo, accompagnato da terremoti e dalla risalita di gas dalle profondità della terra.
I gas fuoriescono dalle fratture create dal movimento della crosta terrestre e provengono dai serbatoi di magma situati nelle profondità. Mentre il magma si muove, libera il gas con cui è mischiato.
Il Rischio di Eruzione
Una delle principali preoccupazioni in base al terremoto avuto in questi giorni, è la possibilità di un'eruzione vulcanica.
Di Vito non esclude questa ipotesi, ma rassicura che attualmente non ci sono segnali preoccupanti come la risalita di fluidi magmatici o valori geochimici anomali. La crisi bradisismica potrebbe fermarsi, come accaduto nel 1984, ma nessuno può prevedere con certezza cosa accadrà. L'energia sviluppata dal magma è un fattore determinante, e non è escluso che si verifichino ulteriori terremoti.
L'Urbanizzazione dei Campi Flegrei
Il geologo e divulgatore televisivo Mario Tozzi ha commentato sulla situazione dell'area dei Campi Flegrei in un'intervista al Quotidiano Nazionale. Secondo Tozzi, il problema principale è l'urbanizzazione massiccia della zona, che ospita circa 600.000 persone.
Tozzi critica la costruzione di infrastrutture come ospedali, ippodromi e basi militari su un supervulcano, sottolineando che questo comportamento è pericoloso e irresponsabile. Molti crateri vulcanici sono stati cancellati dal cemento, riducendo la capacità di monitorare e gestire i rischi vulcanici.
Prospettive Future
La situazione nei Campi Flegrei è complessa e richiede un'attenzione continua e interventi mirati. Il vertice interministeriale presieduto da Giorgia Meloni sarà fondamentale per definire le prossime azioni del governo. La crisi bradisismica è un fenomeno naturale che potrebbe fermarsi o evolversi, e la preparazione e la risposta rapida sono cruciali per garantire la sicurezza dei residenti.
Misure di Sicurezza e Monitoraggio Continuo
È essenziale continuare a monitorare la situazione attraverso l'Osservatorio Vesuviano e altre istituzioni competenti. Gli abitanti devono essere informati e preparati per eventuali emergenze, e le autorità devono garantire che le infrastrutture siano sicure e adeguatamente protette. La consapevolezza dei rischi e la cooperazione tra governo, scienziati e comunità locali sono fondamentali per affrontare questa sfida.
La storia dei Campi Flegrei ci ricorda l'importanza di rispettare le forze naturali e di pianificare con saggezza l'uso del territorio. La protezione della vita umana e del patrimonio naturale e culturale deve essere una priorità assoluta.