L'Italia sta vivendo le prossime festività con l'incubo da lockdown. Purtroppo, si continuano a sfiorare i 500 morti al giorno per il Covid e il governo deve decidere se e come stringere ancora le maglie nelle festività, specie per rendere impossibili gli assembramenti da shopping che si sono visti in tutte le grandi città, cercando di allontanare lo spettro della terza ondata a gennaio.

A Napoli è corsa pazza ai regali

Fiumi di cittadini si sono riversati in strada per le compere natalizie. Dal centro ai quartieri della ‘Napoli bene’, da via Foria alle centrali via Toledo e via Chiaia fino al Vomero, le immagini sono ovunque le stesse: famiglie, ragazzi, persone più anziane a passeggio. C’è chi è uscito solo per godersi il sole e gustare un caffè, anche se solo da asporto, ma moltissimi hanno affollato i negozi per acquistare i regali di Natale.

Salerno non è da meno… tutti pazzi per lo shopping

Stesse scene a Salerno sia al centro su Corso Vittorio Emanuele che nella zona orientale da Mercatello a Torrione. Lunghe file si sono registrate soprattutto all’esterno dei grandi magazzini e delle catene di noti marchi di capi di abbigliamento e di negozi di articoli sportivi.

Le ipotesi

L’ipotesi è quella di una zona rossa nazionale nei giorni festivi e prefestivi, un lockdown di fatto, dalla vigilia a Santo Stefano, da San Silvestro a Capodanno, solo con i servizi essenziali aperti. La seconda ipotesi, anche quella maggiormente gettonata, è di indire una grande zona arancione, con i negozi aperti e i ristoranti chiusi. E con il coprifuoco anticipato alle 18 o alle 20. Dal Comitato tecnico scientifico arriva l'allarme: servono maggiori restrizioni per il Natale. La riunione degli esperti con i capidelegazione del governo ha visto imprimere una linea netta, nella direzione di un lockdown o comunque di misure rigorose in vista delle feste. Ma l’esecutivo è tutt’altro che deciso e la linea della massima prudenza potrebbe essere seguita solo in parte. Il Cts, dal canto suo, è stato chiaro: eventuali errori in queste settimane verrebbero pagati a caro prezzo a gennaio, quando ripartiranno la scuola e tutte le attività lavorative. Eppure nel governo resta la divisione. Da una parte ci sono i rigoristi come il ministro della Salute, Roberto Speranza, quello degli Affari regionali, Francesco Boccia, e il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Per loro l’obiettivo minimo è una zona rossa nazionale almeno nel weekend, nei festivi e nei prefestivi. Se non, addirittura, un lockdown duro per tutto il Paese. Leggi anche: Conte chiude tutto per Natale. “Arriveranno nuove restrizioni, dobbiamo evitare la terza ondata” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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