A margine della presentazione del piano socio economico della Regione Campania di sostegno a famiglie ed imprese, il presidente Vincenzo De Luca, parlando con la stampa, ha detto la sua sulle imminenti elezioni Politiche, sulla campagna elettorale e sulla possibile situazione in Italia post voto. "Dopo il 25 settembre avremo mesi difficili, chiunque sia al governo. Io prevedo già che dopo10 mesi avremo altre situazioni di crisi. Basteranno 10 mesi per veder sgonfiare i nuovi palloncini che volano per aria". Queste le parole di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della presentazione del decreto aiuti per famiglie e imprese promulgato dalla Regione. "Alcuni partiti hanno pensato a guadagnare qualche punto percentuale in più" e non " a creare una coalizioni di governo credibili", ha aggiunto. "Ai cittadini dico di non orientarsi sulla base dell'infatuazione".

De Luca: "Fascismo non esiste più ma c'è lo squadrismo"

"Se vi devo dire quali sono le mie osservazioni critiche rispetto ad altre forze politiche che non la pensano come me, io non credo che dobbiamo ideologizzare il dibattito politico. Fascismo, non fascismo. Il fascismo non esiste più. Però esiste ancora lo squadrismo". Lo ha dichiarato il presidente della Campania Vincenzo De Luca a margine di una conferenza stampa a Napoli. "Solo qualche mese fa qualcuno ha dato l'assalto alla sede della Cgil, e non tutti hanno avuto la posizione netta nei confronti di Ordine nuovo. Anzi, hanno messo candidati di Ordine nuovo nelle elezioni Comunali. Così come non tutti hanno avuto una posizione coerente nella campagna contro il Covid. Noi siamo orgogliosi di aver salvato la Regione Campania, ma altri a Roma facevano le sfilate contro le misure di maggiore rigore per la tutela dei cittadini. I problemi sono questi", ha aggiunto De Luca.

Le regioni del Sud vanno a destra?

Per De Luca hanno votato due anni fa più di due campani su tre. Per Emiliano quasi un pugliese su due. De Luca ha vinto in tutte le province campane, Emiliano in tutte fuorché in una. Sulla base dei dati delle elezioni regionali – dove non erano in coalizione con il PD né il M5S, né Calenda – la sinistra dovrebbe in teoria accaparrarsi quasi tutti i 21 collegi uninominali della Campania (14 alla Camera e 7 al Senato) e i 15 della Puglia (10 alla Camera, 5 al Senato), mentre, stando alle analisi più accreditate, risulta almeno virtualmente competitiva e non certamente perdente solo in una infima parte di essi.

De Luca e Emiliano

Come riporta l'Inkiesta, rappresentano un modello negativo di spoliticizzazione del processo democratico e di personalizzazione del rapporto politico. De Luca ed Emiliano non appartengono al PD, è il PD che appartiene a loro, come qualunque realtà nel loro network di potere voglia avere riconoscimento, per avere rilevanza. Quanti appartengono a De Luca ed Emiliano, a loro volta, non appartengono affatto al PD, ma sono affiliati a un sistema ideologicamente neutrale e trasversale legato da vincoli, anch’essi del tutto personali, di fedeltà e convenienza. Questo spiega perché Letta e i dirigenti del PD non si fanno scrupolo di attaccare Renzi e Calenda che ruberebbero i voti del PD, ma si guardano bene dal chiedere conto a De Luca e Emiliano di dove andranno a finire il 25 settembre i voti dei vassalli, valvassori e valvassini del loro impenetrabile impero. E stanno prudentemente zitti – dando mostra di avere capito l’avvertimento – quando Emiliano, proclamando la Puglia Stalingrado dell’Italia antifascista, invita per fermare le destre a votare indifferentemente PD o M5S, come se fosse politicamente uguale e elettoralmente equivalente. Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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