Domenico Esposito ucciso nel parcheggio del Vulcano Buono, la lite forse nata da una terza persona
Sono emersi nuovi e importanti sviluppi nelle indagini sull'omicidio del 28enne Domenico Esposito avvenuto sabato 29 luglio nel parcheggio del Vulcano Buono di Nola. Il responsabile dell'omicidio è stato identificato come Antonio Emanuele De Luca, un vigilante di 20 anni, che finora si è rifiutato di rispondere alle domande degli investigatori.
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la lite che ha portato all'omicidio sarebbe iniziata intorno alle 17:30 di sabato pomeriggio a causa di una ruota bucata. La sorella della vittima avrebbe notato la gomma forata e avrebbe cercato aiuto da un vigilante presente nella zona, precisamente nel settore "Ischia". Tuttavia, il vigilante avrebbe rifiutato di aiutarla e forse avrebbe anche risposto in modo sgarbato. Di conseguenza, la ragazza avrebbe chiamato il padre e il fratello per chiedere aiuto.
A questo punto, sarebbe intervenuto De Luca, il quale avrebbe avuto uno scambio di parole con il padre e il fratello di Domenico Esposito, probabilmente a causa di una confusione e di un equivoco riguardo alla sua identità. Durante la lite, il vigilante avrebbe estratto un coltello e colpito Domenico Esposito al petto. La vittima è stata immediatamente trasportata in ospedale ma purtroppo è deceduta due ore dopo il ricovero presso l'Ospedale Santa Maria della Pietà di Nola.
Successivamente, durante le indagini, è emerso un ulteriore particolare: De Luca avrebbe cercato di chiamare le forze dell'ordine per segnalare l'accaduto, ma poiché non aveva gli occhiali, non è stato in grado di utilizzare il suo telefono. Di conseguenza, si è recato in un hotel vicino e ha riferito di aver accoltellato una persona.
Questi nuovi dettagli potrebbero essere cruciali per comprendere l'esatta dinamica dell'omicidio e per stabilire eventuali responsabilità legali. Le indagini continuano per chiarire appieno l'accaduto e per portare alla luce ogni aspetto rilevante di questa tragica vicenda.