Il corpo di Brunella Chiù è stato trovato nelle acque antistanti le Isole Tremiti, mettendo fine a un anno di ricerche disperate

Un anno dopo l'alluvione che ha colpito le Marche, è stato finalmente ritrovato il corpo dell'ultima persona ancora dispersa, la 56enne Brunella Chiù. Il suo cadavere è stato rinvenuto nelle acque antistanti le Isole Tremiti, e questa scoperta è stata comunicata alla Regione dalle autorità competenti.

La procura ha confermato che i Ris hanno effettuato gli accertamenti necessari e hanno attestato la compatibilità del DNA della donna con il corpo ritrovato. Questa notizia mette finalmente fine a un lungo e angosciante periodo di ricerca.

La sera della tragedia, Brunella Chiù si trovava con la figlia Noemi Bartolucci, 17 anni, e il figlio Simone Bartolucci, 24 anni, mentre cercavano di mettersi in salvo dall'onda di piena del fiume Nevola causata da piogge torrenziali a monte.

Purtroppo, Brunella e Noemi furono travolte e uccise. Simone riuscì miracolosamente a sopravvivere aggrappandosi a una pianta prima di essere salvato dai vigili del fuoco.

Il corpo di Noemi venne ritrovato il giorno successivo nel fiume a diversi chilometri dal luogo dell'incidente. La BMW bianca di Brunella invece fu recuperata cinque giorni dopo vicino al ponte del Burallo a Corinaldo (Ancona), completamente distrutta.

Il corpo di Brunella, tuttavia, era rimasto disperso, nonostante i numerosi sforzi di ricerca da parte delle autorità, tra cui vigili del fuoco e forze dell'ordine, che avevano utilizzato unità cinofile e dragato laghetti nella zona del Nevola per mesi senza successo.

La conferma dell'identità della donna è giunta grazie alla comparazione del suo DNA con quello di una donna precedentemente ritrovata. Il corpo di Brunella è ora sepolto nel cimitero di Vieste (Foggia). Una scoperta che mette fine alle speranze del figlio Simone di ritrovare sua madre.

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