Che il Covid possa essere stato creato in laboratorio è un'ipotesi credibile, accreditata dall'analisi di Ilaria Capua in merito. La virologa ha rilasciato un'intervista a "Il Corriere della Sera" in cui spiega il proprio pensiero sulla nascita del virus.
Nascita Covid, il pensiero di Ilaria Capua
"Esiste l’ipotesi che Sars-Cov-2 possa essere figlio di un virus generato in laboratorio ed è ritenuta plausibile al punto tale da dover mandare una squadra di esperti a verificare cosa è successo in quel laboratorio" afferma la virologa.
L'Oms, organizzazione mondiale della Sanità, ha riacceso i fari sul tema della nascita, naturale o in laboratorio. Attenzione massima sul virus che ha cambiato la vita in ogni angolo remoto del mondo, ridefinendo equilibri economici e mietendo vittime in ogni dove.
"Se l’Oms, oltre un anno dopo il fatto, decide di spedire un gruppo di esperti in Cina per cercare di stabilire che cosa è successo un motivo c’è" dichiara Ilaria Capua, a supporto di una tesi che circolava negli ambienti già dallo scorso anno.
Svelando anche quanto accade all'interno dei laboratori:
"E il motivo che serpeggia nel fondo è che è accettato e risaputo che in alcuni laboratori del mondo esista la tecnologia per alterare virus naturali più o meno innocui e trasformarli in stipiti virali potenzialmente pandemici".
Virus, finalità e pericoli
L'analisi entra nel dettaglio. La virologa punta il focus sul perchè di questi esperimenti:
"Mirano a far acquisire a virus naturali o di laboratorio alcune caratteristiche come la virulenza o la trasmissibilità per poi studiarne i meccanismi in sistemi di ricerca artificiali".
Investimenti su ricerca o vaccini?
I governi devono pensare a lungo termine, studiando dei piani di investimento a riguardo:
"In futuro vogliamo investire sul potenziamento dei virus o dei vaccini? Si tratta solo di pensarci bene e scegliere. Questo dibattito plasmerà il futuro delle nostre società e proprio per questo motivo al tavolo ci devono stare tutti" fa sapere Capua.
Il dibattito sui pochi investimenti economici da destinare alla ricerca è sempre attuale: "
Di soldi per la ricerca non ce n’è mai abbastanza e prima che sia troppo tardi riflettiamoci bene perché questo momento di consapevolezza non ripasserà fino alla prossima pandemia".
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