MIGRANTI. Il 6 novembre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato la firma di un protocollo d'intesa tra Italia e Albania riguardante la gestione dei flussi migratori. L'accordo, documentato in un testo di 9 pagine con 14 articoli, rimarrà in vigore per 5 anni, rinnovabili per altri 5, a meno che una delle parti notifichi l'intenzione di non rinnovarlo entro 6 mesi dalla scadenza.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha dichiarato che l'accordo, un trattato di collaborazione rafforzata tra i due paesi, non passerà attraverso le Camere, poiché è già previsto dagli accordi internazionali precedenti. Tuttavia, il 13 dicembre, la Corte costituzionale albanese ha sospeso le procedure parlamentari per l'approvazione dell'accordo in risposta a due ricorsi presentati dal Partito Democratico albanese e altri 28 deputati.

La sospensione

Implica che la ratifica parlamentare sarà in attesa della decisione della Corte, prevista entro il 6 marzo. Nel frattempo, l'Albania concede all'Italia l'uso del porto di Shengjin e dell'area di Gjader per stabilire due centri gestionali per l'ingresso, l'accoglienza temporanea e la gestione delle domande d'asilo e dei rimpatri dei migranti salvati in mare da navi italiane.

Le spese per la gestione di questi centri ammontano, secondo il Corriere della Sera, a 16,5 milioni di euro versati all'Albania entro 90 giorni dall'entrata in vigore dell'accordo. La Repubblica stima che questa cifra possa raggiungere 82 milioni di euro in 5 anni (rinnovabili per altri 5). Inoltre, è previsto un fondo di garanzia di 100 milioni di euro da versare su un conto corrente.

Per gli anni successivi, il governo albanese presenterà al governo italiano una lista semestrale delle spese per richiedere il rimborso. I rimborsi, come indicato dal Corriere, saranno versati su un conto corrente senza scopo di lucro presso la Tesoreria di Stato albanese, coprendo una vasta gamma di spese, dalle forze di polizia all'assistenza ospedaliera e altro ancora.

Migranti - Il ruolo dell'Italia

In sintesi, l'Italia sarà responsabile della costruzione dei centri e delle strutture di ingresso in territorio albanese, oltre alle spese per il personale albanese, mezzi di trasferimento e vitto, alloggio e cure mediche per i migranti nei centri. Inoltre, dovrà sostenere i costi per i servizi non forniti immediatamente dalle autorità italiane.

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