Aurora, morta a 13 anni, la famiglia: non si è suicidata. I certificati "incastrano" fidanzato
L'annuncio dei genitori della vittima. A scuola il dolore dei compagni
Il caso di Aurora, la 13enne di Piacenza morta tragicamente dopo una caduta dal tetto del palazzo in cui abitava, continua a sollevare forti interrogativi. L’episodio, avvenuto venerdì scorso, ha sconvolto amici e familiari, che ora cercano risposte.
Secondo quanto emerso, il fidanzato di Aurora, un ragazzo di 15 anni, era con lei al momento della caduta ed è attualmente indagato a piede libero per omicidio. La famiglia della giovane ha dichiarato di non credere all’ipotesi del suicidio e ha raccolto documenti e testimonianze, che verranno presentati alla Procura per i minorenni, con la speranza di far luce sulla vicenda.
Nuovi elementi presentati alla Procura: il comportamento ossessivo del fidanzato
La famiglia di Aurora ha deciso di raccogliere nuove prove, tra cui chat e testimonianze degli amici della ragazza, che attesterebbero un comportamento ossessivo e geloso da parte del fidanzato. L’avvocato della madre, Lorenza Dordoni, ha comunicato che saranno inclusi anche certificati medici, i quali saranno esaminati dal pubblico ministero incaricato, Giampiero Golluccio. Le dinamiche della relazione tra Aurora e il ragazzo sono sotto indagine, e la madre di Aurora ha riferito che pochi giorni prima della tragedia la figlia aveva segnalato il comportamento possessivo del ragazzo ai servizi sociali. Questo aspetto potrebbe risultare cruciale per determinare eventuali responsabilità nella morte della ragazza.
La reazione della comunità scolastica: palloncini e messaggi di cordoglio per Aurora
Nel giorno successivo alla tragedia, fuori dal liceo Colombini di Piacenza, dove Aurora frequentava le lezioni, amici e compagni si sono riuniti per renderle omaggio. Palloncini bianchi, fiori e messaggi di addio sono stati lasciati all'ingresso dell'istituto. Prima dell'inizio delle lezioni, la scuola ha osservato un momento di raccoglimento per ricordare la giovane studentessa, scomparsa in circostanze ancora non chiare. La comunità scolastica, profondamente scossa, si è stretta attorno alla famiglia di Aurora per sostenerla in questo doloroso momento.
La difesa del fidanzato: la presunzione di innocenza e il diritto alla tutela
L’avvocato difensore del fidanzato di Aurora, Ettore Maini, ha sottolineato l’importanza della presunzione di innocenza, ricordando che il ragazzo è indagato ma non ancora condannato. Maini ha espresso preoccupazione per i giudizi affrettati emersi sui media, sottolineando che, vista la giovane età dei coinvolti, è essenziale rispettare il processo investigativo e non emettere sentenze anticipate. Il ragazzo, interrogato subito dopo l’incidente e rilasciato la stessa sera, è tornato a casa visibilmente scosso e, secondo i familiari, non avrebbe parlato con nessuno da allora.
I dubbi della famiglia di Aurora: non si è trattato di suicidio o incidente
I genitori di Aurora hanno espresso la loro ferma convinzione che la figlia non si sia suicidata né che la sua caduta sia stata accidentale. Il loro avvocato, Lorenza Dordoni, ha spiegato che la famiglia attende con grande attenzione l’esito dell’autopsia, definito come un passaggio fondamentale per chiarire la causa del decesso. L’autopsia, affidata al medico legale Giovanni Cecchetti e prevista presso l’istituto di Medicina legale di Pavia, sarà decisiva per stabilire se sul corpo della ragazza siano presenti segni di colluttazione o se Aurora abbia cercato di difendersi durante un’aggressione.
Il fidanzato, al momento indagato, ha ricevuto un avviso di garanzia, che gli permette di partecipare all’autopsia tramite il proprio avvocato e con eventuali consulenti, per garantire trasparenza e correttezza durante il procedimento.
La reazione sui social e la fiaccolata in memoria di Aurora
La vicenda ha suscitato reazioni emotive anche sui social. La sorella di Aurora ha pubblicato un messaggio intenso, in cui critica la situazione dell’indagato, scrivendo “No ai killer a piede libero”. Ha poi annunciato l’organizzazione di una fiaccolata in memoria di Aurora e di tutte le vittime di femminicidio, sottolineando il dramma della violenza di genere che colpisce tante giovani donne. La fiaccolata, organizzata anche per sensibilizzare l’opinione pubblica, rappresenta un momento di raccoglimento per ricordare Aurora e riaffermare l’importanza di garantire giustizia.
Un caso complesso che attende risposte
La morte di Aurora a soli 13 anni lascia un vuoto immenso e molte domande senza risposta. Con le nuove prove presentate dai familiari e le indagini in corso, si spera che presto si possa chiarire la verità su quanto accaduto. La famiglia e gli amici di Aurora attendono giustizia, mentre la comunità osserva con attenzione il procedere delle indagini, nella speranza che venga fatta luce su questo tragico evento e che si possano evitare future tragedie simili.