NUOVO GOVERNO. Giovedì 13 ottobre Camera e Senato sono convocati per eleggere i nuovi presidenti. La prima seduta del Parlamento è il primo atto formale dell'avvio della XIX legislatura, segnata dalla novità del numero ridotto degli eletti, a seguito del taglio dei parlamentari: 200 senatori(anziché 315) e 400 deputati (al posto di 630). Ma rappresenta anche il primo banco di prova “politico” per la coalizione di centrodestra, a cui le urne hanno affidato una vittoria netta e con numeri che, almeno sulla carta, consentono alla nuova maggioranza una navigazione tranquilla nelle Aule parlamentari Infine, l'elezione dei presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama è anche il primo passaggio istituzionale necessario a consentire di poter avviare le consultazioni al Quirinale con i colloqui che, per prassi costituzionale, prendono il via con i presidenti emeriti e subito dopo con i presidenti dei due rami del Parlamento L'Aula di Montecitorio è convocata giovedì alle 10: dopo la costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza, la costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria e quindi la proclamazionedei deputati eletti, prende il via la votazione per eleggere il nuovo presidente. La prima seduta sarà presieduta da Ettore Rosato (Iv), vice presidente anziano nella scorsa legislatura

Nuovo governo - Lo scrutinio è segreto

Viste le maggioranze richieste nelle prime tre votazioni (dei due terzi dei componenti la Camera, computando tra i voti anche le schede bianche), l'elezione è attesa dal quarto scrutinio in poi, quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti, ovvero almeno 201 voti Numeri di cui dispone ampiamente la maggioranza, che può contare su 237 deputati. Dunque, al massimo per venerdì pomeriggio si dovrebbe conoscere il nome del nuovo presidente, che succederà a Roberto Fico L'Aula del Senato è convocata sempre per giovedì, ma alle 10:30. Sbrigati gli adempimenti tecnico-burocratici, anche a Palazzo Madama prenderà il via la votazione per l'elezione del successore di Elisabetta Casellati Presiedere la prima seduta al Senato toccherebbe al senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il più anziano tra i componenti di Palazzo Madama. Tuttavia, pare escluso che Napolitano possa adempiere a questo compito per le sue condizioni di salute, per cui lo scranno di presidente provvisorio andrebbe a un'altra senatrice a vita, Liliana Segre
 
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