Poliziotto spara e uccide il tiktoker Francesco Chimirri: cosa è successo
La sparatoria a Crotone: l'inseguimento, i 3 colpi di pistola esplosi, il linciaggio
Un tragico episodio ha sconvolto Crotone nel pomeriggio di lunedì 7 ottobre, quando un poliziotto ha ucciso con un colpo di pistola il pizzaiolo Francesco Chimirri, un uomo di 44 anni conosciuto anche per la sua attività su TikTok, dove contava quasi 158.000 follower. L'episodio, avvenuto dopo un inseguimento e una violenta aggressione, ha scatenato una reazione furibonda da parte dei familiari della vittima, che hanno quasi linciato l'agente. L'ispettore di polizia, un uomo di 37 anni noto solo con le iniziali G.S., è ora ricoverato in ospedale in condizioni gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.
La dinamica dei fatti
Secondo una prima ricostruzione, tutto ha avuto inizio quando l'ispettore, libero dal servizio e in borghese, stava guidando la sua Peugeot 208 in direzione dell’ufficio. Lungo la strada, ha notato una Dacia Duster alla guida della quale si trovava Francesco Chimirri, che urtava alcune auto parcheggiate senza fermarsi. Insospettito dall'accaduto, il poliziotto ha deciso di inseguire Chimirri, che ha continuato la sua corsa fino al quartiere "Campanaro", un'area nota per la presenza di individui con precedenti penali.
Una volta raggiunto il centro abitato di Crotone, il poliziotto è riuscito a fermare Chimirri, ma è stato aggredito da quest’ultimo. Il 44enne avrebbe cercato di colpire l'agente che, sentendosi minacciato, ha estratto la pistola d'ordinanza e ha esploso tre colpi, di cui uno solo ha colpito Chimirri, causandone la morte istantanea.
Il linciaggio da parte dei familiari
Subito dopo la sparatoria, alcuni familiari e conoscenti di Francesco Chimirri sono arrivati sul posto e hanno reagito con estrema violenza. Si sono scagliati contro l'agente, colpendolo ripetutamente con calci e pugni. La situazione si è aggravata rapidamente, tanto che l'ispettore ha rischiato di essere linciato. Solo l'intervento tempestivo dei carabinieri ha evitato il peggio, riuscendo a separare l'agente dagli aggressori e a riportare, seppur con difficoltà, una parziale calma.
Le indagini in corso
L'intera vicenda è ora sotto la lente d'ingrandimento delle autorità. I carabinieri, infatti, hanno avviato un'indagine per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti. Sono già state acquisite le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per analizzare ciò che è accaduto, anche se sembra che parte della scena, inclusa l'aggressione all'ispettore, non sia stata catturata dalle telecamere.
Le indagini mirano non solo a ricostruire i momenti che hanno portato alla morte di Chimirri, ma anche a identificare i responsabili del violento attacco subito dal poliziotto. Le autorità stanno inoltre ascoltando le testimonianze delle persone presenti durante l'incidente, cercando di chiarire i ruoli di tutti i coinvolti e stabilire eventuali responsabilità penali.
Chi era Francesco Chimirri
Francesco Chimirri, la vittima della sparatoria, era un pizzaiolo molto conosciuto a Isola Capo Rizzuto, ma la sua notorietà si estendeva anche ai social media, in particolare su TikTok, dove condivideva video legati alla sua professione e vita quotidiana, accumulando un seguito considerevole. La sua morte ha lasciato sconvolti molti dei suoi follower, che hanno espresso il loro cordoglio sui social.
Chi è l'ispettore coinvolto
Dall’altra parte, l'ispettore di polizia G.S., di 37 anni, è descritto come un poliziotto esperto, da anni in servizio presso la Squadra Mobile di Crotone. Sebbene non in pericolo di vita, l'agente è ricoverato presso l'ospedale di Catanzaro in condizioni serie, con numerose ferite, soprattutto al volto. Nelle prossime ore dovrebbe essere sottoposto a un intervento chirurgico per trattare le lesioni riportate.
Questo episodio ha scosso profondamente sia Crotone che Isola Capo Rizzuto, lasciando un senso di incredulità e sgomento tra le comunità. Mentre le indagini proseguono, resta da chiarire se la reazione dell'agente di polizia sia stata proporzionata alla minaccia subita o se possano emergere ulteriori dettagli che cambieranno la percezione dell'accaduto. In attesa di ulteriori sviluppi, la vicenda solleva domande cruciali sulla gestione della sicurezza e sul rischio crescente di episodi violenti anche nei contesti quotidiani.