Usa, Biden rivede politiche migratorie: corridoi aperti e respingimenti per gli irregolari
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, annuncera' oggi nuove restrizioni ai flussi migratori, estendendo il cosiddetto "Titolo 42" ma aprendo, al contempo, corridoi per l'ingresso regolare di 30 mila migranti al mese provenienti da Cuba, Nicaragua, Haiti e Venezuela. Lo riferisce il quotidiano "Washington Post", secondo cui l'amministrazione vuole cosi' rispondere a uno dei temi sui quali e' piu' vulnerabile politicamente, in un momento in cui l'attenzione del pubblico e' tutta rivolta ai problemi del Partito repubblicano nell'elezione del nuovo presidente della Camera dei rappresentanti. I 30 mila migranti provenienti dall'America centrale e dal Venezuela potranno entrare negli Usa a patto che abbiano uno sponsor all'interno del Paese. Coloro che invece cercheranno di violare irregolarmente il confine rischieranno l'immediato respingimento in Messico, come previsto dal "Titolo 42" entrato in vigore sotto l'amministrazione dell'ex presidente Donald Trump, come misura di precauzione sanitaria.
Il Messico, secondo le fonti, avrebbe gia' accettato di accogliere fino a 30 mila migranti irregolari espulsi dagli Stati Uniti ogni mese. Stando alla Casa Bianca, le nuove politiche migratorie "espanderanno e accelereranno i percorsi legali per un'immigrazione ordinata e prevedranno nuove conseguenze per chi decide di non avvalersi di tali percorsi". Biden, che ha intenzione di candidarsi per un secondo mandato presidenziale nel 2024, e' stato duramente criticato dagli esponenti del Partito repubblicano negli ultimi due anni per la risposta dell'amministrazione ai flussi record di migranti che hanno attraversato irregolarmente la frontiera meridionale. Gli arresti al confine sono passati dagli 1,7 milioni del primo anno di mandato di Biden ai quasi 2,4 milioni del secondo anno, mentre lo scorso dicembre gli attraversamenti sono stati piu' di 8 mila. Domenica 8 gennaio il presidente statunitense si rechera' a El Paso, al confine con il Messico, per osservare di persona la situazione. (Agenzia Nova)
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