Nella suggestiva basilica, un luogo che può ospitare fino a 1.150 persone, si è svolta la commovente cerimonia funebre di Giulia Cecchettin. All'esterno, la vasta piazza è stata suddivisa in due settori, con due imponenti maxischermi installati per consentire a migliaia di persone di seguire la cerimonia.

Il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha presieduto la cerimonia, che è stata trasmessa in diretta sia in televisione che online. Nonostante le restrizioni, l'ex fidanzato reo confesso dell'omicidio, Filippo Turetta, potrebbe aver seguito la cerimonia dal carcere di Verona, poiché non ha restrizioni nel guardare la televisione.

Tra gli elementi simbolici della giornata, la gigantografia di Giulia con la scritta "ti vogliamo bene". Spostata dal municipio di Vigonovo a Santa Giustina, sottolineando l'amore e il ricordo della giovane donna.

Il lungo e commovente discorso di papà Gino per Giulia Cecchettin

"Mi rivolgo agli uomini: dobbiamo dimostrare di essere agenti di cambiamento", dichiara Gino Cecchettin, il padre di Giulia, nel suo messaggio commovente. Ha enfatizzato come il femminicidio sia spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, esortando gli uomini a essere protagonisti nel combattere la violenza di genere.

"Il femmincidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita donne, vittime di coloro che avrebbero dovuto amarle; invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi, fino a perdere la loro libertà, prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo. Com'è può essere successo a Giulia ?». "Ci sono tante responsabilità - ha aggiunto - ma quella educativa coinvolge tutti. Mi rivolgo per primi agli uomini: per primi dobbiamo dimostrare di essere agenti di cambiamento, contro la violenza di genere".

Gino Cecchettin esprime l'auspicio che la memoria di Giulia ispiri tutti a lavorare insieme contro la violenza. Rafforzando la visione positiva della figlia, lo descrive come una giovane donna straordinaria, sempre desiderosa di imparare, che ha assunto responsabilità importanti dopo la perdita prematura della madre.

"Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare». "Mia figlia Giulia era proprio come l'avete conosciuta, una giovane donna straordinaria, allegra e vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma", ha aggiunto. 

 
 
 
 
 
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Il padre di Giulia chiama a trasformare la tragedia in un catalizzatore per il cambiamento. Gino Cecchettin afferma che la morte crudele di Giulia deve essere il punto di svolta per porre fine alla piaga della violenza sulle donne. Il suo messaggio accolto da un lungo applauso delle migliaia di persone riunite in piazza.

"Dobbiamo trasformare la tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia è stata sottratta in maniera crudele, ma la sua morte può e deve essere il punto di svolta per mettere fine alla terribile piaga della violenza sulle donne".

Questo momento doloroso diventa così un appello urgente a combattere la violenza di genere, trasformando la perdita di Giulia in una spinta per il cambiamento sociale.

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