La vele di Scampia, Giorgia Meloni
La vele di Scampia, Giorgia Meloni

Ieri, 3 gennaio 2025, è stato un giorno storico per il quartiere di Scampia. Gli ultimi nuclei familiari hanno lasciato la Vela Rossa, uno degli edifici simbolo del degrado urbano di Napoli. Per la prima volta in 45 anni, i mostri di cemento che avevano caratterizzato l'area, anche grazie alla loro visibilità nella serie TV "Gomorra", sono vuoti. La Vela Rossa, un tempo un rifugio per circa 2.000 persone, rappresentava un simbolo di povertà e illegalità, ma ora si prepara a vivere una nuova fase, grazie al progetto di riqualificazione urbana voluto dal Comune e dal Governo.

Questo sgombero è il primo passo di un ampio piano di rigenerazione che prevede, entro giugno 2026, la consegna delle prime abitazioni alle famiglie sgomberate, offrendo loro nuove opportunità abitative in zone più sicure e dignitose.

Il commento di Giorgia Meloni: "Lo Stato c'è"

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato con grande soddisfazione il completamento dello sgombero delle Vele. «Questo è un momento decisivo per avviare il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana di un territorio complesso», ha affermato. Meloni ha sottolineato come la zona di Scampia-Secondigliano sia stata individuata come una delle sette aree in Italia dove sarà possibile replicare il modello di riqualificazione già sperimentato con successo a Caivano, con l’obiettivo di combattere il degrado, l’illegalità e l’abusivismo.

«Ringrazio il Ministro Piantedosi, il Prefetto di Napoli, il Sindaco, le Forze dell’ordine e tutte le Istituzioni coinvolte», ha aggiunto la Meloni, esprimendo apprezzamento per l'impegno delle forze politiche e sociali che hanno reso possibile il raggiungimento di questo importante obiettivo. Secondo il presidente del Consiglio, lo sgombero rappresenta un segno forte di come lo Stato sia al fianco dei cittadini onesti e di coloro che necessitano di aiuto.

Le parole di Gaetano Manfredi: critica alla politica e alla camorra

In occasione dello sgombero, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha lanciato un forte messaggio, criticando coloro che hanno "speculato sulla sofferenza del popolo delle Vele". Manfredi ha sottolineato come il disagio sociale nelle Vele abbia alimentato i traffici della camorra e abbia favorito politiche che non hanno contribuito al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti del quartiere.

«Mantenere 2.000 persone in condizioni precarie è stato conveniente per alcuni, ma ora siamo qui per cambiare questa situazione», ha dichiarato il sindaco, aggiungendo che il Comune di Napoli non abbandonerà i cittadini di Scampia fino al completamento del processo di rigenerazione urbana.

Un futuro di speranza per Scampia: la riqualificazione continua

Con la fine dello sgombero e la promessa di nuove abitazioni per le famiglie, il progetto di riqualificazione di Scampia prosegue. Le istituzioni locali e nazionali sono impegnate a garantire che i residenti sgomberati possano essere inseriti in un nuovo sistema abitativo, che promuova la sicurezza e il benessere delle persone. Entro il 2026, come previsto dal cronoprogramma, il quartiere di Scampia vedrà finalmente una trasformazione radicale.

Le parole di Meloni e Manfredi risuonano come un messaggio di speranza per una comunità che, purtroppo, è stata per troppo tempo teatro di disuguaglianza, criminalità e abbandono. La riqualificazione delle Vele, però, non è solo un atto urbanistico, ma anche un segno di impegno da parte dello Stato verso le persone più vulnerabili.

Il percorso intrapreso a Scampia è un esempio di come la lotta al degrado urbano possa essere affiancata da politiche sociali efficaci, finalizzate a ridare dignità e speranza a chi ha vissuto anni di difficoltà. L'intervento di riqualificazione potrebbe, infatti, rappresentare un punto di svolta per il quartiere e per la città di Napoli, un'opportunità di riscatto per le nuove generazioni.

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