Francesco Chimirri, il risultato dell'autopsia: «Proiettile gli ha perforato fegato e polmoni»
Sono sei fino ad ora gli indagati per la morte del pizzaiolo
La morte di Francesco Chimirri, pizzaiolo 44enne di Isola Capo Rizzuto, ha scosso la comunità di Crotone e suscitato ampio interesse mediatico a causa della brutalità dell'evento e delle circostanze controverse.
L'autopsia sul corpo della vittima ha fornito dettagli agghiaccianti sulla dinamica dell'omicidio, e le indagini sono tuttora in corso per stabilire le responsabilità precise.
I Dettagli dell'Autopsia: Un Omicidio Violento
Secondo l'esito dell'autopsia, Francesco Chimirri è stato ucciso da un colpo di pistola calibro 9, sparato dal vice ispettore di polizia Giuseppe Sortino, 37 anni. Il proiettile ha penetrato il corpo della vittima dal basso verso l'alto, perforando il fegato e i polmoni, fermandosi nella zona dorsale. Oltre al colpo mortale di pistola, è stato rilevato un altro dettaglio inquietante: la presenza di un trauma alla nuca, compatibile con l'uso di uno sfollagente, un'arma trovata in possesso di Sortino. Questi segni indicano che Chimirri potrebbe essere stato colpito alla testa prima di essere ucciso con la pistola.
La salma di Francesco Chimirri è stata restituita alla famiglia, e i funerali si terranno il giorno successivo a Isola Capo Rizzuto. Il tragico evento ha lasciato un vuoto nella vita dei suoi cari, mentre il caso prosegue con l'attenzione concentrata sul movente e la dinamica della lite che ha portato alla morte dell'uomo.
L'Inchiesta: Sei Indagati Coinvolti
Attualmente, ci sono sei persone indagate per la morte di Francesco Chimirri. L'indagine è coordinata dal pm Alessandro Rho, che ha delegato le indagini al Nucleo investigativo dei Carabinieri. Tra gli indagati figura il vice ispettore Giuseppe Sortino, che ha sparato il colpo letale, ma l'elenco include anche il figlio della vittima, Domenico Chimirri, di 18 anni, e l'autista dell'auto coinvolta nell'incidente da cui sarebbe scaturita la lite. Quest'ultimo è accusato di favoreggiamento.
Inoltre, sono indagati anche due fratelli di Francesco, Antonio di 41 anni e Mario di 36, e il padre Domenico, di 66 anni, accusati di lesioni gravissime nei confronti di Sortino. Le accuse derivano dalla lite violenta che ha preceduto l'omicidio, durante la quale anche il vice ispettore ha subito ferite.
Gli specialisti del RIS di Messina hanno lavorato sulla scena del crimine per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto, mentre gli investigatori si concentrano sull'origine della lite e sul movente dell'inseguimento che ha portato alla sparatoria. Il coinvolgimento di diverse persone e la presenza di armi non convenzionali, come lo sfollagente, rendono l'inchiesta particolarmente complessa.
Il Profilo di Giuseppe Sortino: L'Agente Sotto Indagine
Giuseppe Sortino, il poliziotto accusato di omicidio, è anche indagato per detenzione illegittima di oggetti atti a offendere. Tra questi, lo sfollagente che potrebbe essere stato usato contro Chimirri durante la colluttazione. Sortino, vice ispettore della polizia, avrebbe sparato al termine di un violento confronto, ma resta da chiarire se lo sparo fosse un gesto di difesa o una reazione sproporzionata rispetto agli eventi.
Le indagini dovranno stabilire se lo sfollagente sia stato effettivamente usato per colpire Chimirri e quale sia stato il ruolo degli altri indagati nell'escalation di violenza. Gli investigatori stanno valutando anche la legittimità dell'uso dell'arma da fuoco da parte dell'agente e l'eventuale abuso di potere.
Il Contesto: Una Lite Finita in Tragedia
Il drammatico evento è avvenuto nel quartiere Lampanaro di Crotone, il 7 ottobre 2024, al culmine di una lite che ha coinvolto più persone. Secondo le prime ricostruzioni, la lite è scaturita da un incidente stradale che ha innescato un inseguimento tra la vettura incidentata e quella di Sortino. Il vice ispettore avrebbe poi raggiunto Chimirri e la lite sarebbe degenerata in violenza fisica e infine nella sparatoria fatale.
Le indagini si concentrano ora sul chiarire chi abbia avviato l'escalation e quale sia stato il ruolo di ogni individuo coinvolto. L'episodio, oltre a sollevare domande sulla condotta dell'agente di polizia, ha gettato luce su dinamiche familiari complesse che potrebbero aver influito sull'esito tragico della vicenda.
La morte di Francesco Chimirri rappresenta un caso delicato che coinvolge diverse persone e solleva interrogativi sull'uso della forza da parte delle forze dell'ordine. Mentre le indagini proseguono, il focus rimane sulla ricostruzione precisa dei fatti, che sarà essenziale per attribuire responsabilità e fare giustizia.