Prime stelle dell'universo - Nelle profondità del tempo, quando l'Universo era ancora bambino, circa 13,5 miliardi di anni fa, da un mare scuro ma calmo
apparvero le prime stelle.
Si pensa che le prime stelle fossero più massicce del nostro Sole e dunque destinate a morire esplodendo come gigantesche supernove.
In questo modo si diffusero nell'ambiente circostante i primi elementi chimici pesanti forgiati durante la loro evoluzione come carbonio, ossigeno, ferro, zinco.
La ricerca delle tracce delle prime stelle è ad oggi una delle frontiere più affascinanti dell'astrofisica e della cosmologia.
Dal gas arricchito di elementi chimici derivanti dall'esplosione di quei primi astri sono infatti nate le stelle di seconda generazione.
Individuati i resti della violentissima esplosione di una delle prime stelle dell'Universo
Le tracce chimiche di questa scoperta sono conservate come fossili in una stella di seconda generazione, denominata AS0039.
Quest'ultima posta nella galassia nana di Sculptor che gravita attorno alla nostra Via Lattea.
Lo dimostra uno studio pubblicato su
The Astrophysical Journal Letters da un gruppo internazionale di ricerca guidato dall'
Università di Firenze.
Queste le dichiarazioni delle ricercatrici che hanno lavorato al progetto
"Altre volte le ricerche hanno provato, attraverso lo studio delle tracce chimiche di stelle di seconda generazione, l'esistenza di stelle primigenie, ma finora tutti i dati analizzati hanno indicato che la stella primordiale progenitrice è deflagrata con una bassa energia di esplosione".
E' ciò che ci spiegano spiegano le prime due autrici dello studio,
Asa Skuladottir e
Stefania Salvadori del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Universita' di Firenze e associate all'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
"In questo caso, invece, siamo in presenza di una stella secondaria dalle caratteristiche chimiche eccezionali" - proseguono le ricercatrici.
"Povera di ferro, AS0039 non e' neanche ricca di carbonio e ha una quantità estremamente bassa di magnesio;
questo rispetto ad altri elementi chimici piu' pesanti, come il calcio.
In sostanza, e' la stella piu' povera di elementi chimici pesanti mai scoperta al di fuori della nostra galassia.
La spiegazione della sua unicità è che l'antichissimo fossile stellare studiato si e' formato in un ambiente arricchito dai prodotti chimici rilasciati da una prima stella di circa 20 masse solari esplosa come 'ipernova', cioè con un'energia dieci volte superiore a quella di supernova normali di massa analoga".
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