"Stop a tutto, non rischio la salute dei miei cittadini”. Così chiude i battenti un altro Comune. Dad per gli studenti delle scuole elementari di Francolise Il sindaco Gaetano Tessitore, a seguito di un caso di Covid in una classe della primaria, ha deciso di prorogare la didattica a distanza per gli alunni più piccoli.

Stop a tutto - L'ordinanza

L’amministrazione comunale ha disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza per tutti gli istituti delle scuole elementari di Francolise e di Sant’Andrea del Pizzone.

Stop anche al trasporto scolastico

Considerato uno dei principali veicoli del contagio tra i giovanissimi durante l’ingresso e l’uscita da scuola (come successo nel piccolo comune di Serre, in provincia di Salerno). “Questi sono momenti in cui tutti siamo chiamati ad ad avere un grande senso di responsabilità – ha dichiarato il sindaco -. Purtroppo ci aspettavamo la ripresa dei contagi dopo il periodo Natalizio e puntualmente sono arrivati”.

Il primo cittadino ha spiegato:

“I contagi nel nostro comune erano sotto il livello di guardia, e sicuramente sotto controllo, per questo motivo, abbiamo deciso di seguire le direttive ministeriali e Regionali, aprendo le scuole come da calendario. Ma non possiamo nel contempo non essere attenti alla salvaguardia della salute dei nostri figli e della comunità intera. Tenendo presente queste due esigenze, e alla luce degli ultimi eventi, ho disposto la chiusura della didattica in presenza della sola scuola primaria, per sette giorni, e sospensione del servizio comunale dello scuolabus.

Infine sul bambino positivo dichiara:

“Grazie al lavoro dell’ASL, in collaborazione con l’assessore Lanna, tutti quelli che hanno avuto contatti diretti con un positivo, sono stati informati e messi in quarantena”. Nel frattempo un altro Comune si blinda per almeno 2 settimane Il sindaco firma l’ordinanza e manda tutti a casa. Situazione critica a Pompei, in provincia di Napoli, dove un numero significativo di positivi ha messo in allarme il primo cittadino. (TeleclubItalia)

L'ordinanza

Con l'ordinanza sindacale n. 19 il Sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio ha deciso di chiudere le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, con lo stop alle attività in presenza fino al prossimo 14 febbraio, a causa dei continui focolai segnalati dall'Asl nei diversi istituti scolastici. E' quanto reso noto dal Comune di Pompei nella giornata di domenica. Sono diversi gli studenti dei vari istituti che sono risultati positivi al Covid-19 con test molecolare e oltre 100 quelli messi in quarantena fiduciaria dall'Asl Napoli 3 Sud, secondo quanto si legge nell'ordinanza. La decisione del primo cittadino vesuviano è stata presa anche in considerazione del significativo aumento dei contagi sul territorio comunale nelle ultime settimane, sulla base dei dati trasmessi dall'Asl.

Controtendenza il resto d'Italia: pochi controlli e folla in strada

Il virus non fa più paura. Caos in tutta Italia, pochi controlli. La situazione vissuta ieri nelle principali città italiane desta non poche preoccupazioni. Molte regioni che hanno "trasgredito" le regole ieri erano in zona arancione. Nel loro ultimo giorno di semi clausura, però, hanno dimostrato di non saper gestire le regole imposte dal governo per contenere il virus. Da oggi, infatti, molte regioni sono entrate nella zona gialla L'Italia da oggi quasi tutta gialla, con l'eccezione di Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna e Umbria. Ieri a Milano folla ai Navigli, a Roma shopping in via del Corso, a Firenze sanzioni per il mancato rispetto delle norme anti-Covid, a Napoli stessa musica, multe a tantissimi giovani e locali fuori legge.

Il coordinatore del Cts, Miozzo, è preoccupato

"Penso che queste immagini siano comprensibili ma non accettabili. Comprensibili perché dopo settimane e mesi di restrizioni c'è un grande desiderio di normalità ma inaccettabili perché il virus è tra noi, non siamo fuori dall'emergenza. Ci sono paesi intorno a noi che sono in condizioni peggiori''. Lo ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, riferendosi alle immagini degli assembramenti, da Milano a Bologna fino a Roma, alla vigilia del passaggio in zona gialla per la maggior parte delle regioni italiane. Ed ha proseguito: "La speranza di un ritorno alla normalità rischia di farci tornare al periodo post estivo quando a settembre ci siamo ritrovati con una curva schizzata in alto. Oggi però abbiamo una aggravante in più: ci sono le varianti, di cui non conosciamo la reale distribuzione sul territorio nazionale ma sappiamo tutto della velocità con cui si diffondono''. Da oggi lunedì 1° febbraio sono scattate le nuove classificazioni di colore per le zone di rischio delle regioni italiane. Solo 5 aree sono in zona arancione: Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano. Fonte: NapoliToday. Leggi anche:"Tutti a casa, subito”. Il sindaco chiude per 10 giorni. Scatta l'ordinanza in Campania Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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