Negli ultimi giorni si sono susseguite numerose proteste a Napoli, con i lavoratori campani disperati ed in grave crisi economica.
Le restrizioni adottate dal governo stanno, gravemente, pesando sulle attività commerciali, migliaia i commercianti scesi in piazza per protestare.
Proteste a Napoli, ambulanti in strada
Se, nella giornata di ieri, sono state ben 30 le categorie di lavoratori scese in piazza con
15 croci, metafora della situazione che stanno vivendo gestori di bed & breakfast, parrucchieri, barbieri, possessori di partita iva e non solo. Oggi le proteste hanno visto come protagonisti gli ambulanti.
Su "Napoli Today" si leggono tanti appelli fatti dagli ambulanti alle autorità di competenza:
"Chiediamo che vengano riaperte le attività commerciali. Che lo Stato, inoltre, ci aiuti erogando dei ristori ed annunciando un anno bianco fiscale".
Sono stati tanti gli ambulanti che hanno aderito alle proteste a Napoli, ma anche in provincia. Dai mercati del Vomero a quelli di Fuorigrotta, passando per Giugliano in Campania, Casavatore, Caivano, Napoli centro e Pomigliano d'Arco.
I venditori hanno occupato i posteggi presenti nei vari mercati napoletani, aprendo brande e tende. Non hanno esposto nè venduto la propria merce, visto che tale attività non è consentita dalle restrizioni attualmente vigenti nel nostro Paese.
"Così non possiamo andare avanti. Bisogna fare presto o non riusciremo a tirare avanti. La nostra situazione è drammatica" il grido di dolore e di aiuta che si eleva unanime dagli operatori dei vari mercati locali. Una protesta che è arrivata alle orecchie dei politici regionali.
Proteste a Napoli, parla l'assessore
Rosaria Galiero, assessore al commercio, ai mercati ed alle attività produttive, ha affrontato la tematica così:
"Napoli aveva conosciuto un boom, sotto certi aspetti, per alcune categorie. Ma, ovviamente, parliamo di un tessuto molto fragile".
"Sappiamo bene quali insidie ci sono in questa città. Chi cerca di schiacciare tutto ciò che rappresenta il bello di questa città. E chi, in questo momento, come questa categoria, è più fragile economicamente ed imprenditoriale corre grandi rischi. Oltre le tensioni sociali, ci preoccupa la condizione in cui stanno vivendo queste famiglie" chiosa l'assessore.
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