Sarà domani il giorno in cui il consulente incaricato dalla procura stabilirà se il macchinario - un orditoio - che ha ucciso Luana D'Orazio sia stato alterato. Al momento anche alcuni video sono al vaglio dei vigili del fuoco.
Luana, domani la perizia sul macchinario
Domani, il giorno decisivo. Il giorno prestabilito in cui il perito della procura deciderà e stabilirà lo stato dell'orditoio. Domani, infatti, il perito della procura potrà rispondere alle tante domande sulla morte della povera Luana, madre di un bimbo di 5 anni morta perché stritolata dalla macchina a cui stava lavorando all'interno dell'orditura a Montemurlo.
L'ingegnere meccanico incaricato dalla procura avrà il compito di rispondere ad un quesito fondamentale, se non il più importante: L'orditoio a Luana era addetta, era stato modificato? o alterato in qualche modo?
L'ingegnere sarà a lavoro domattina nell'orditura di Montemurlo, dove Luana lavorava. Insieme a lui anche alcuni consulenti tecnici delle parti in causa, della difesa e della famiglia della giovane 22enne morta.
Gli indagati per la morte di Luana
Al momento per la morte prematura di Luana sono indagati la titolare dell'aziende, Luana Coppini presente anche al funerale della giovane 22enne, e il tecnico manutentore Mario Cusimano di 58 anni. L'ipotesi di reato nei loro confronti è quella di omicidio colposo e rimozione e omissione dolosa delle cautele infortunistiche.
Per gli inquirenti si è trattato di una manomissione della saracinesca di sicurezza del macchinario a cui Luana lavorava.
Il macchinario di Luana
Stando a quanto si apprende quel tipo di orditoio non dovrebbe girare quando la saracinesca è alzata. E' questa, sostanzialmente, una misura di sicurezza per evitare che il lavoratore si avvicini quando la macchina è in funzione.
I sistemi di protezione del macchinario
C'è quindi il quesito di molti: come mai Luana era così vicina a quell'orditoio? Possibile che la misura di sicurezza fosse stata in qualche modo aggirata rendendo così estremamente pericoloso il lavoro di Luana D'Orazio? Come viene sottolineato da molti, la saracinesca non sarebbe potuta essere disattivata da alcun lavoratore dell'azienda in quanto non ci sarebbe alcun pulsante che possa impedire la chiusura del macchinario quando quest'ultimo è in movimento.
E' una caratteristica non da poco, in quanto come ulteriore protezione il macchinario è dotato di alcune fotocellule che consentono di bloccare l'orditoio quando questo è in movimento.
E qui sorgono altre domande: com'è possibile che neanche queste fotocellule siano entrate in funzione? Potrebbe darsi che i sistemi di protezione fossero stati disattivati, ma chi ci sarebbe dietro tale gesto?
I tecnici dell'Asl hanno inoltre sequestrato un altro macchinario molto simile a quello utilizzato da Luana nelle sue ore lavorative. Anche in questa seconda macchina, almeno apparentemente, i sistemi di protezione erano disattivati.
Intanto il pm Vincenzo Nitti sta ascoltando le testimonianze dei colleghi di Luana, solo attraverso loro è possibile ricostruire gli eventi. (Fonte
LaNazione)
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