Cannonata di De Luca a Meloni, una stoccata in pieno stile dello sceriffo che senza peli sulla lingua, smaschera le volontà "assurde” del nuovo Presidente. Per De Luca quello di Giorgia Meloni è senza ombra di dubbio, un governo irresponsabile che da poco più di cento giorni dal suo instaurarsi a Palazzo per dirigere il bel Paese, rischia, davvero, di mettere in difficoltà centinaia di italiani, anziché aiutarli in un periodo critico come quello che stiamo vivendo.

E come ha sempre dimostrato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, non ha certo paura a dire la sua e soprattutto ad illuminare i meno attenti su ciò che sta accadendo nelle sale dei "bottoni magici”.

Dagli "appunti di Giorgia” alla diretta Facebook di De Luca

Oramai la politica si fa a "botta” di visualizzazioni, ma anche qui c'è da dare sicuramente il merito a De Luca che come "comunicatore”, batte sicuramente tutti. Sono ormai lontani i tempi in cui prendeva tutti con il "lanciafiamme”, ma non ha certo perso la "verve”, quel suo tono brioso, efficace, diretto di dire le cose e richiamare quindi l'attenzione.

Non per ultima, la diretta di ieri.

"Le risorse destinate alla sanità pubblica sono vergognosamente insufficienti. Il Governo ha chiesto alla Conferenza delle Regioni di esprimere un'opinione sulle assicurazioni sanitarie perché ha in preparazione una legge sulle assicurazioni sanitarie. Nella posizione irresponsabile del Governo nazionale sulla sanità pubblica c'è un'idea, che stanno coltivando, di ridurre la sanità pubblica per introdurre sistemi di assistenza sanitaria che riproducono modelli degli Stati Uniti d'America, assicurazioni private".

"Stiamo attenti perché qui un passo alla volta stiamo vedendo la distruzione della sanità pubblica, cioè di un servizio di civiltà universale per tutti i cittadini. La sanità è il principale servizio di civiltà. L'Europa e l'Italia si considerano paesi avanzati dal punto di vista dello stato sociale, in primo luogo per il sistema sanitario che hanno realizzato nei decenni. Se salta la sanità pubblica, cambia la qualità della vita sociale e la società italiana. Stiamo attenti, perchè un passo alla volta stiamo smantellando la sanità pubblica. Se non garantiamo il personale necessario, se non garantiamo le risorse necessarie, è evidente che arriveremo a questo sbocco".

E ancora insiste bacchettando la Meloni in merito alla riduzione dei fondi destinati alle Regioni del Sud:

"Mi pare francamente scandaloso il dato che riguarda il permanere del blocco nell'erogazione, da parte del Governo nazionale, di oltre 20 miliardi di euro destinati alle Regioni del Sud. Sono i cosiddetti Fondi sviluppo e coesione e alla Regione Campania spettano 5,7 miliardi di euro".

"E' incredibile - ha sottolineato nel corso della diretta - queste risorse ci sono ma non vengono attribuite formalmente. L'idea che hanno in testa esponenti del Governo nazionale è quella di utilizzare risorse destinate per l'80% al Sud per redistribuirle su tutto il Paese. Questo sarebbe intollerabile per le regioni del Sud, che devono stanziare centinaia di milioni di euro di cofinanziamento per ottenere i fondi europei". 

De Luca: "Privati di soldi che potrebbero aiutare le famiglie”

"Lo scorso anno abbiamo utilizzato 500 milioni del fondo sviluppo e coesione nazionale per cofinanziare i fondi europei". "Il risultato - ha concluso - è che veniamo privati di 5,7 miliardi di euro che potremmo investire tranquillamente in opere pubbliche, in sostegno alle imprese e alle famiglie".

De Luca e il futuro sanitario della Campania

Chi ha tempo non perda tempo. E' sempre stato questo, in un certo senso, il motto di De Luca che continua ad operare sul territorio "anticipando” i tempi dei "più", come ad esempio i sistemi sanitari del nord Italia (tanto acclamati e poi caduti né più ne meno che come al Sud durante il periodo tragico della pandemia).

"Siamo diventati la prima regione d'Italia per il fascicolo sanitario elettronico. Il 2023 dovrà essere per la sanità campana l'anno della stabilizzazione definitiva. Dobbiamo fare un passo decisivo per uscire dal piano triennale, visto che dopo il commissariamento si rimane 'sorvegliati speciali' per altri tre anni.

Sarà un anno estremamente importante, anche perchè dovremo prendere decisioni definitive, in relazione ad esempio alle prescrizioni del governo nazionale sui punti nascita. Stiamo cercando di salvare, per quanto possibile, i nostri punti nascita. I mesi di febbraio e marzo saranno decisivi per un assetto quasi definitivo della nostra regione".

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