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Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca porta con sé una serie di provvedimenti che segnano una svolta drastica nelle politiche federali sugli aspetti legati all'identità di genere. Con l'ordine esecutivo firmato il giorno del giuramento, Trump ridefinisce la gestione dei diritti delle persone transgender negli Stati Uniti, eliminando ogni riconoscimento delle identità di genere e ponendo il sesso biologico come unico criterio per l'identità legale. Una decisione che ha già suscitato forti reazioni, sia di approvazione che di condanna.

I punti chiave dell'ordine esecutivo

Sesso biologico come unico criterio

L'ordine esecutivo stabilisce che il sesso biologico – maschio o femmina – sarà l'unica base per determinare diritti, documenti ufficiali e politiche pubbliche. Ogni riferimento al "genere" viene eliminato dal linguaggio ufficiale delle agenzie federali.

Documenti ufficiali e spazi pubblici

Passaporti, visti e altri documenti federali potranno indicare solo il sesso biologico. Inoltre, spazi come bagni pubblici, spogliatoi e rifugi per vittime di violenza saranno riservati esclusivamente alle persone corrispondenti al sesso biologico.

Gli effetti sui diritti delle persone transgender

Stop ai programmi di diversità e inclusione

I programmi Deia (Diversità, Equità, Inclusione e Accessibilità) vengono smantellati. Migliaia di dipendenti federali coinvolti in questi progetti sono stati posti in congedo retribuito immediato. Trump ha definito questi programmi «illegali e immorali», accusandoli di discriminazioni e sprechi di fondi pubblici.

Le carceri e i trattamenti medici

Il provvedimento vieta l'inserimento di donne transgender in prigioni o rifugi femminili. Inoltre, nessun fondo federale potrà essere utilizzato per procedure mediche volte a modificare l'aspetto dei detenuti per conformarlo a un'identità di genere diversa dal sesso biologico.

Le reazioni: applausi e proteste

I sostenitori delle misure

Conservatori e gruppi di destra hanno accolto con entusiasmo l'ordine esecutivo, considerandolo un ritorno alla «verità biologica» e una tutela dei diritti delle donne. Per molti, questa decisione rappresenta una correzione necessaria contro «l'estremismo dell'ideologia di genere».

Le critiche della comunità LGBTQIA+

Dall'altro lato, associazioni come Ilga World e movimenti per i diritti LGBTQIA+ hanno denunciato le misure come discriminatorie e retrograde. Le proteste, come quella di New York intitolata «We Fight Back», hanno evidenziato il rischio di creare un precedente pericoloso che potrebbe ispirare provvedimenti simili in altri Paesi.

Implicazioni future

La scelta di Trump di eliminare il riconoscimento delle identità di genere rappresenta un ritorno a una visione rigida e binaria dell’identità, ma solleva interrogativi su come questo influirà sui diritti umani e sulla tutela delle minoranze. Il dibattito, già acceso, sembra destinato a crescere nei prossimi mesi, mentre attivisti e istituzioni valuteranno i possibili ricorsi legali.

La firma dell'ordine esecutivo da parte di Donald Trump non è solo un atto politico, ma una dichiarazione d'intenti che ridefinisce i diritti della comunità LGBTQIA+ negli Stati Uniti. Mentre le voci di protesta continuano a farsi sentire, questa mossa segna un momento cruciale nella battaglia per i diritti civili e la parità. 

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