Vittorio Sgarbi al veleno: «Sangiuliano non mi vuole? Non mi dimetto»
Vittorio Sgarbi, il sottosegretario alla cultura , ha annunciato la sua intenzione di non dimettersi nonostante le recenti polemiche che lo hanno coinvolto. In una dichiarazione ai microfoni de La Zanzara su Radio 24, ha affermato: "È 50 anni che faccio queste cose. Fare una conferenza è come scrivere un libro. Quando scrive un libro, Sangiuliano non ha i diritti? Che discorso è? È tutto assurdo."
Le controversie sono sorte dopo la pubblicazione di un articolo de Il Fatto Quotidiano, che ha accusato Sgarbi di aver incassato 300.000 euro in mostre e premi, insieme al suo capo segretario e alla sua compagna.
Inoltre, è emerso che Sgarbi è debitore nei confronti del fisco per un importo di 715.000 euro. Tuttavia, Sgarbi ha respinto queste accuse, dichiarando: "Falso, grave calunnia." Il ministro Sangiuliano ha sollevato il problema anche alla premier Giorgia Meloni, suggerendo l'opportunità di ritirare le deleghe a Sgarbi.
Nonostante queste pressioni, quando gli è stato chiesto se avesse intenzione di dimettersi dal suo incarico istituzionale, Sgarbi ha ribadito il suo intento di rimanere in carica, sostenendo che non aveva commesso alcuna infrazione e che si trattava di una campagna per colpire un nemico inesistente. Ha aggiunto: "Non sono preoccupato."
Vittorio Sgarbi si difende
ha anche difeso la sua posizione riguardo alla legge sul conflitto di interessi, sottolineando che non c'è incompatibilità tra i suoi incarichi e le sue attività artistiche.
Rispondendo a domande sui rapporti con la premier Meloni, Sgarbi ha dichiarato di non aver fatto nulla che possa aver causato problemi tra di loro. Ha concluso dicendo: "Non soffro della volontà degli altri." La questione rimane al centro dell'attenzione e soggetta a ulteriori sviluppi.