Con la seconda ondata di coronavirus in Italia si torna a respirare aria di chiusure. In Campania Vincenzo De Luca decreta una sorta di coprifuoco anti-movida.
Mentre il governo rassicura sul fatto che il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio (Dpcm) non sara' troppo duro e altri presidenti di Regione auspicano una linea soft, il governatore 'sceriffo' esce di nuovo dal gruppo e inasprisce le misure per un territorio che nelle ultime 24 ore fa registrare quasi il 20% dei nuovi positivi di tutto il Paese.
L'ex sindaco di Salerno si attira pero' le critiche del primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris. Questi lo accusa addirittura di rischiare di "consegnare gli esercizi commerciali alle mafie". Mentre alcuni presidenti contestano l'ipotesi di obbligo di mascherine all'aperto in tutta Italia, De Luca che i Dpi li ha gia' resi obbligatori da oltre una settimana emette una nuova ordinanza. Bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi simili dovranno essere chiusi dalle 23 alle 6 del giorno successivo, fino al 20 ottobre.
De Luca, le regole per l'asporto
In Campania, inoltre, a ristoranti, pizzerie ed altri esercizi della ristorazione (pub, vinerie, kebab e simili) l'ultimo ingresso dei clienti, anche per asporto, sara' consentito alle ore 23 per l'intera settimana. Le consegne a domicilio restano invece consentite senza limiti di orario. ''Con queste ordinanze consegneremo a breve molti esercizi commerciali alla mafia''. Attacca de Magistris, "chiudere ristoranti e locali alle 23 non ha nulla a che vedere con la movida. Perche' la movida ha altri tipi di locali, di luoghi e di contesti".
Ma De Luca tira dritto, gia' alcuni giorni fa aveva avvertito che se i numeri del contagio fossero aumentati in Campania ci sarebbero stati nuove chiusure. Il timore dei presidenti di Regione e' quello di un lockdown nazionale, che pero' il governo continua a negare di voler varare.
A breve l'incontro con il governo
Stasera prima del Consiglio dei ministri i ministri per gli Affari regionali Francesco Boccia e della Salute Roberto Speranza, a quanto si apprende, incontreranno in videoconferenza i governatori, i rappresentanti dell'Associazione dei Comuni (Anci) e dell'Unione delle province (Upi) per illustrare i contenuti del nuovo Dpcm e del decreto per una stretta alle norme anti contagio, su cui domani lo stesso Speranza riferira' alle Camere.
L'introduzione dell'obbligo di mascherina anche all'aperto "sarebbe un passo indietro francamente inaccettabile", dice il governatore della Ligura Toti,."ritengo che un provvedimento universale e identico per tutto il Paese senza tenere conto delle varie situazioni sia un passo indietro. Se dovesse in qualche modo colpire i poteri delle Regioni lo riterrei gravemente intollerabile". La Conferenza delle Regioni e' convocata per giovedi', quindi dopo il varo del Dpcm.
La Protezione civile
Intanto la Protezione civile e' tornata a fare un "punto di situazione" con le protezioni civili regionali, appuntamento che sara' regolare. Il Commissario all'emergenza Domenico Arcuri ha rassicurato che i Dispositivi di protezione individuale (Dpi) e le attrezzature sanitarie gia' stoccati sono sufficienti per affrontare la nuova fase. (ANSA)
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