Nel 2020, oltre il 90% dei matrimoni previsti sono stati rimandati a causa della pandemia da Covid-19. Con la ripartenza del settore cerimonie dallo scorso 15 giugno, tanti sposi possono finalmente convolare a nozze, ma sarà economicamente sostenibile? Secondo quanto emerso da Osservatorio Nazionale Federconsumatori  nel 2021, il costo medio totale di un matrimonio con 100 invitati aumenta. Esso può oscillare tra un minimo di 30.625 euro ed un massimo di 70.266,50 euro. Una spesa notevolissima insomma, la cui variazione rispetto agli anni precedenti mostra un chiaro andamento verso l'alto. Se il matrimonio di lusso non conosce crisi, sale sempre di più il costo minimo per festeggiare le nozze.

In molti ricorrono a soluzioni low cost, riducendo gli invitati, optando per aperitivi e buffet al posto del pranzo, oppure optando per soluzioni fai da te per bomboniere e altro

Ad andare in controtendenza però rispetto ad altri anni la scelta di rinunciare al servizio fotografico e video. Sono sempre di più le coppie che preferiscono affidarsi a professionisti, muniti di attrezzatura ad hoc e droni, per immortalare il giorno del fatidico 'sì'. Inoltre grazie al Bonus Matrimoni previsto dal Decreto Rilancio e messo a disposizione dall’Inps, le coppie di sposi under 35 che si sposeranno nel 2021, richiedendo il bonus, potranno usufruire di una detrazione sull’imposta lorda del 25% sulle spese relative agli sposi. Speso come abiti, trucco e acconciatura, addobbi, fino al ricevimento, possono essere detratte, circa 25mila euro che verranno erogati in 5 rate annuali. I dipendenti di aziende o cooperative, artigiani, operai, apprendisti e lavoratori a domicilio a cui è rivolto il Bonus, potranno fare richiesta presso il proprio datore di lavoro o rivolgendosi all’Inps. Questo non oltre 30 giorni dal matrimonio solo se in possesso di un contratto di lavoro stipulato da almeno una settimana o se il richiedente non è più in congedo da 30 giorni.

Il bonus sarà erogabile solamente nel caso di matrimonio civile o concordatario

La domanda potrà essere presentata anche da vedovi e divorziati o anche dai disoccupati. Quest’ultimi potranno fare domanda dopo la fine del congedo e non oltre 60 giorni dall’evento. Ma essi dovranno dimostrare di aver lavorato per almeno due settimane nei 90 giorni precedenti al matrimonio. Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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