«Lascialo, sono meglio io»: perché Andrea Longo ha ucciso Chiara Spatola e Simone Sorrentino
Il racconto della madre di Chiara Spatola: "Mi ha portato via due figli senza un motivo, Chiara era bella dentro e fuori"

Non una lite condominiale, ma un'ossessione folle alla base della tragedia di Volvera. Andrea Longo, 34 anni, accecato da un’ossessione nei confronti di Chiara Spatola, ha ucciso lei e il suo fidanzato Simone Sorrentino, prima di togliersi la vita. Un duplice omicidio che ha spezzato due giovani vite e lasciato una comunità sotto shock.
Un'ossessione nata in silenzio
Andrea Longo, autotrasportatore lombardo con precedenti per rapina e porto abusivo di armi, si era trasferito da Saronno in un cascinale ristrutturato accanto alla casa di Chiara e Simone. Da subito aveva iniziato a mostrare comportamenti ossessivi nei confronti della ragazza, arrivando a chiederle di lasciare il suo fidanzato per stare con lui.
Le prime avvisaglie
I segnali di pericolo c'erano tutti: lamentele per i rumori, proteste per le auto nel cortile, insistenze inopportune. "Lascia quel ragazzino e mettiti con me, che sono un uomo vero", avrebbe detto Longo a Chiara. La giovane coppia, preoccupata, aveva già deciso di trasferirsi a Rivalta per sfuggire alla pressione.
Il giorno della tragedia
Giovedì 25 aprile, Longo aveva chiamato il 118 lamentando una crisi respiratoria dovuta all’ansia. I soccorritori intervenuti a casa sua hanno riscontrato uno stato ansioso ma, dopo avergli fornito assistenza, sono ripartiti. Poco dopo, Chiara e Simone sono rientrati a casa, ignari che Longo li stava aspettando con un coltello da sub.
Il duplice omicidio
L'aggressore ha colpito per primo Simone, trafiggendolo all’altezza dell’occhio sinistro in cucina. Poi ha rincorso i due ragazzi nel cortile, infliggendo loro colpi mortali alla schiena e allo sterno. Infine, si è tolto la vita tagliandosi la gola.
Il dolore della madre di Chiara
Maria Teresa Demartino, madre di Chiara, ha raccontato a Repubblica il suo dolore: "Avevo una figlia bellissima, anzi due figli bellissimi, perché Simone era diventato di famiglia. E me li ha portati via senza un motivo". La donna ha ricordato la purezza e la bontà di Simone, e il grande amore che univa i due ragazzi.
Una tragedia annunciata?
"Perché il 118 non l’ha portato via se era in quelle condizioni?", si domanda ora la madre, riferendosi alla presenza, già segnalata, di un coltello da sub nell’appartamento di Longo. Il dubbio che la tragedia potesse essere evitata pesa come un macigno.
I sogni infranti di Chiara e Simone
Chiara aveva lavorato come parrucchiera e poi nella carrozzeria del padre, prima di essere assunta nella fonderia dove lavorava anche la madre. Simone era caporeparto nella stessa azienda. Insieme stavano progettando il futuro, costruendo la loro nuova casa.
Un dolore senza fine
"Chiara era bella dentro e fuori. Adesso non mi resta più niente", ha concluso Maria Teresa Demartino. Una tragedia che lascia un vuoto profondo e che solleva ancora una volta interrogativi sulla gestione dei segnali di pericolo e sulla prevenzione della violenza.