Putin e Zelensky
Putin e Zelensky

La guerra in Ucraina entra in una fase ancora più critica dopo le ultime dichiarazioni di Vladimir Putin. Il presidente russo ha definito “globale” il conflitto, accusando l’Occidente di un coinvolgimento diretto nella guerra attraverso la fornitura di missili avanzati a Kiev. La reazione di Mosca non si è fatta attendere, con il lancio di un missile balistico ipersonico, non nucleare, contro una fabbrica aerospaziale ucraina a Dnipro.

Putin ha affermato che l’attacco è stato eseguito con un nuovo missile convenzionale a raggio intermedio, denominato Oreshnik, che rappresenta un’ulteriore dimostrazione della capacità militare russa. L’aeronautica ucraina, tuttavia, ha dichiarato che il missile lanciato fosse di tipo balistico intercontinentale, sollevando ulteriori interrogativi sulla natura dell’armamento usato da Mosca.

Missili Storm Shadow: il Regno Unito nel mirino di Mosca

Un’altra fonte di tensione è legata all’utilizzo dei missili Storm Shadow, di fabbricazione britannica, da parte delle forze ucraine per colpire obiettivi all’interno della Russia. Secondo Andrei Kelin, ambasciatore russo a Londra, l’impiego di tali missili evidenzia un coinvolgimento diretto del Regno Unito nel conflitto. Kelin ha dichiarato che il lancio non sarebbe possibile senza il supporto tecnico del personale britannico e della NATO.

Le parole del diplomatico russo sottolineano come il coinvolgimento occidentale stia ampliando il conflitto, rendendo sempre più sfumata la linea tra il supporto indiretto e la partecipazione attiva.

La risposta di Zelensky: “Un passo verso l’escalation”

Dal fronte ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky ha denunciato l’attacco a Dnipro come un atto di estrema violenza e un chiaro segnale dell’intenzione russa di intensificare il conflitto. “Putin ha fatto un ulteriore passo verso l’escalation, colpendo una delle nostre città più grandi con un nuovo missile balistico. È una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite e un atto che richiede una risposta decisa dalla comunità internazionale”, ha dichiarato Zelensky nel suo messaggio serale.

Il presidente ucraino ha inoltre accusato la Russia di coinvolgere altri stati nella guerra, citando la presenza di un contingente di almeno 11.000 soldati nordcoreani sul fronte. Secondo Zelensky, ciò dimostra che Mosca non ha intenzione di ascoltare gli appelli globali per una de-escalation del conflitto.

Un conflitto senza fine?

La situazione attuale dipinge uno scenario sempre più preoccupante, con la possibilità di un ulteriore ampliamento del conflitto. Putin ha ribadito che la Russia è disposta a negoziare, ma ha escluso categoricamente un congelamento della guerra sulle attuali posizioni territoriali, un punto su cui l’Ucraina e i suoi alleati difficilmente cederanno.

Intanto, a Kiev cresce la preoccupazione per un possibile attacco aereo su vasta scala da parte della Russia, con l’impiego di armi sempre più sofisticate. La prospettiva di una guerra che si estende oltre i confini ucraini appare sempre più reale, in un contesto in cui gli equilibri geopolitici globali sono messi costantemente alla prova.

La guerra in Ucraina si trova in una fase cruciale, caratterizzata dall’impiego di nuove tecnologie belliche e dal coinvolgimento sempre più evidente di potenze internazionali. Le accuse reciproche tra Mosca e l’Occidente, unite all’inasprirsi degli attacchi, lasciano pochi margini per una risoluzione pacifica nel breve termine. La comunità internazionale, già scossa, si trova di fronte a una sfida senza precedenti per prevenire un conflitto su scala globale.

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