Guerra Russia Ucraina, raid su Kiev, Odessa e Zaporizhzhia. Polonia mobilita i jet
Zelensky: "Fare di tutto per terminare il conflitto nel prossimo anno. Per via diplomatica, ma con Kiev forte"
La Polonia ha reagito con prontezza ai massicci attacchi missilistici e di droni lanciati dalla Russia contro l’Ucraina, mobilitando i jet da combattimento e tutte le forze disponibili. Secondo quanto dichiarato dal Comando operativo polacco sui social media, "sono iniziate operazioni da parte di aerei polacchi e alleati nel nostro spazio aereo" in risposta agli attacchi russi, che hanno preso di mira siti situati anche nell'Ucraina occidentale.
L’intervento è stato giustificato dalla necessità di monitorare e proteggere lo spazio aereo polacco e degli alleati NATO, in un contesto di crescente tensione internazionale. La reazione polacca sottolinea il rischio di escalation e il continuo impegno degli Stati vicini per garantire la sicurezza e il supporto all’Ucraina.
Blackout e danni: l’impatto degli attacchi in Ucraina
I bombardamenti russi hanno provocato gravi danni alle infrastrutture energetiche in Ucraina. La capitale Kiev, insieme alle regioni di Donetsk e Dnipropetrovsk, ha subito blackout preventivi per limitare ulteriori danni al sistema elettrico. Il capo dell’amministrazione regionale di Kiev, Serhii Popko, ha dichiarato che queste misure mirano a proteggere la popolazione e garantire interventi rapidi di ripristino.
Il ministro dell’Energia ucraino, German Galushchenko, ha confermato su Telegram che gli attacchi hanno colpito impianti di produzione e trasmissione di energia in tutto il Paese. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha inoltre segnalato un ferito a causa della caduta di un frammento di drone su un condominio della capitale. Esplosioni sono state riportate anche nelle città di Zaporizhzhia, Odessa, Mykolaiv e Chernihiv.
Zelensky e il G7: una chiamata alla diplomazia e alla forza
A 1.000 giorni dall’inizio del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la necessità di terminare la guerra entro il 2025 attraverso vie diplomatiche, ma con un’Ucraina forte e preparata. "Non si può negoziare con un assassino senza una posizione di forza", ha dichiarato Zelensky, riferendosi al presidente russo Vladimir Putin.
I leader del G7 hanno riaffermato il loro sostegno a Kiev, definendo Mosca come "l’unico ostacolo alla pace". L’obiettivo condiviso è quello di porre fine al conflitto attraverso un equilibrio tra diplomazia e forza militare, con il supporto costante delle nazioni alleate.
Perdite sul campo: numeri devastanti
Il Ministero della Difesa ucraino ha riportato perdite significative per le forze russe. Nelle ultime 24 ore, sarebbero stati uccisi 1.640 militari russi, portando il totale delle perdite a quasi 721.000 dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio 2022. Questi dati evidenziano l’intensità dei combattimenti e il costo umano del conflitto.
Una situazione sempre più critica
La guerra tra Russia e Ucraina continua a generare tensioni crescenti, con ripercussioni che si estendono oltre i confini ucraini. La mobilitazione della Polonia rappresenta un segnale chiaro di allerta per l’intera Europa. Mentre si cerca una soluzione diplomatica, la realtà sul campo rimane segnata da devastazione, sacrifici umani e una crescente determinazione da parte dell’Ucraina e dei suoi alleati di non cedere di fronte all’aggressione russa.
L'evoluzione di questa crisi rimane al centro dell'attenzione globale, con implicazioni strategiche, politiche ed economiche per il futuro dell'intera regione.