Caserta commissariata per infiltrazioni camorristiche: il Cdm scioglie il Comune
La decisione arriva dopo la relazione della Commissione d’Accesso. Stessa misura per Aprilia, Badolato e Casabona. Il sindaco Marino: “Scelta politica, atto abnorme e lesivo per la città”

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento del Comune di Caserta per accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata, in particolare della camorra. La gestione dell’ente sarà ora affidata a una Commissione straordinaria per 18 mesi.
La decisione arriva al termine di mesi di approfondimenti da parte della Commissione d’Accesso, inviata nell’estate del 2024 per far luce sulle criticità amministrative e giudiziarie emerse all’interno dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Marino.
Le motivazioni dello scioglimento: appalti truccati e collegamenti con i clan
Secondo quanto ricostruito dal dossier del prefetto Giuseppe Castaldo, ex rappresentante del governo sul territorio, numerosi funzionari comunali, dirigenti di vertice e membri della giunta Marino sarebbero stati coinvolti in un sistema corruttivo finalizzato all’affidamento di appalti pubblici in cambio di denaro, favori e voti.
Alcuni degli imprenditori coinvolti nelle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Pierpaolo Bruni, sarebbero ritenuti vicini al clan camorristico Belforte di Marcianise, da anni presente nel territorio casertano. Nel giugno 2024, l’indagine portò anche a diversi arresti tra cui l’assessore ai Lavori pubblici e funzionari comunali, sebbene successivamente alcuni provvedimenti siano stati annullati dal Tribunale del Riesame.
Tali episodi hanno convinto il Viminale e il Cdm che sussistano “forme di condizionamento mafioso idonee a compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa”, come si legge nel comunicato ufficiale del governo.
Stessa sorte per Aprilia, Badolato e Casabona
Oltre a Caserta, sono stati sciolti per ragioni analoghe anche altri tre comuni italiani. Si tratta di:
Aprilia (Latina), dove il Cdm ha deliberato lo scioglimento a seguito delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri e dell’esito negativo delle verifiche condotte dalla Commissione d’Accesso;
Badolato (Catanzaro), sciolto dopo che l’assemblea comunale è scesa sotto la soglia legale dei componenti;
Casabona (Crotone), commissariato dopo le dimissioni in blocco della maggioranza e in seguito a gravi criticità amministrative segnalate dal prefetto.
Anche per questi comuni, la gestione è stata affidata a una Commissione straordinaria per la durata di 18 mesi.
La reazione del sindaco Carlo Marino: “Atto politico e abnorme”
Durissima la replica del sindaco di Caserta, Carlo Marino, che ha parlato apertamente di un “atto di natura politica”, definendo la decisione del Cdm come “un provvedimento amministrativo abnorme e istituzionalmente lesivo per tutta la città di Caserta”.
“Presenteremo immediatamente una richiesta di accesso agli atti, e poi impugneremo la decisione davanti al Tar del Lazio – ha annunciato Marino – perché si tratta di un atto profondamente ingiusto e inaccettabile, con una tempistica sospetta, che danneggia l’immagine e la dignità di un capoluogo come Caserta”.
Il primo cittadino ha sottolineato come la decisione arrivi in un momento delicato per l’amministrazione e per i cittadini, parlando di una “scelta che non tiene conto della complessità del contesto, né del lavoro svolto dalla giunta”.
Le implicazioni: Caserta sotto tutela per 18 mesi
Lo scioglimento del consiglio comunale comporta l’azzeramento degli organi elettivi, con la gestione affidata a commissari nominati dal Ministero dell’Interno. L’obiettivo è quello di ristabilire condizioni di legalità e ripristinare il corretto funzionamento dell’amministrazione locale.
La Commissione straordinaria avrà il compito di verificare i contratti pubblici, rivedere le procedure amministrative e gestire l’ente in attesa di nuove elezioni, che potranno tenersi solo dopo i 18 mesi previsti, salvo proroghe.
Una ferita aperta per la città: tra rabbia, delusione e attesa di verità
La notizia dello scioglimento ha scosso profondamente la città. Sui social e nelle piazze si alternano messaggi di sdegno, incredulità e solidarietà. Molti cittadini chiedono chiarezza e trasparenza, altri invocano una rigenerazione profonda della classe dirigente.
Nei prossimi giorni si attendono ulteriori dettagli sull’operato della Commissione d’Accesso e sull’eventuale evoluzione giudiziaria delle indagini già avviate dalla Procura. L’auspicio, per Caserta e per gli altri comuni colpiti dalla stessa misura, è quello di un ritorno alla normalità istituzionale nel segno della legalità.