Mercati rionali aperti o chiusi? Finora sui 67 che a Roma sono posizionati su cosiddetta sede impropria, ovvero all'aperto, senza copertura o recinzioni, sono operativi poco più che una manciata. Ma presto, dopo due circolari del Comune, ne potrebbero riaprire almeno altri venti. Il Campidoglio, superando le ritrosie delle scorse settimane, ha stabilito che i gestori delle strutture all'aperto possano riaprire dopo aver presentato ai Municipi un progetto che garantisca una recinzione delle sedi e un addetto che verifichi il contingentamento. Ma il via libera può essere dato soltanto dal Comune e con le verifiche dei vigili. Bloccata soltanto la riapertura dei mercati saltuari. Intanto la Regione Lazio ha emesso una nuova ordinanza sul commercio che conferma quanto finora stabilito per gli orari di apertura: i supermercati continueranno, dunque, a lavorare dalle 8,30 alle 19 e la domenica dalle 8,30 alle 15. Non potranno andare oltre le 19 anche i mercati, sebbene i banchi di frutta e verdura solitamente chiudano a metà giornata. Attualmente si può fare la spesa tra i banchi di piazza Crati, al quartiere Trieste, di piazza San Cosimato a Trastevere, oppure in piazza dei Vespri Siciliani al Portonaccio o in via Niccolini a Monteverde Vecchio e in piazza San Giovanni di Dio a Monteverde Nuovo. Chiuso lo storico mercato di Campo de' Fiori ai piedi della statua di Giordano Bruno, anche qui per riaprire i 47 operatori dovranno presentare al I Municipio un progetto per rispettare le misure per il contenimento del coronavirus. E sono già diciotto i mercati all'aperto che hanno fatto la stessa istanza ai municipi di riferimento per potere tornare presto a vendere i loro prodotti di prima necessità. Ma altri, anche i più piccoli, sono pronti a chiedere l'autorizzazione. «All'inizio - spiega Luca, rivenditore di frutta e verdura al mercato di Casal Bertone - confidavamo che lo stop potesse durare un paio di settimane o poco più, invece ora i tempi si allungano e noi abbiamo bisogno di tornare a lavorare. Così anche noi che siamo in dieci, undici operatori, stiamo pensando di riunirci e capire come fare per metterci in regola con le indicazioni». Qual è il problema? I mercati su strada, con i chioschi en-plein-air, senza recinzioni e, quindi, accessi limitati e precisi, non sono in grado di garantire le distanze di sicurezza tra i clienti e gli ingressi contingentati. Nella circolari informative della Polizia locale seguite alle indicazioni dell'amministrazione si faceva riferimento alla possibilità di transennare le aree. Ma alla transenne qualcuno avrebbe ovviato con i nastri. Tra i primi a riaprire, il 21 marzo, sono stati i punti vendita di Monteverde con il beneplacito degli uffici del XII Municipio. Invece delle transenne, qui, è stato messo del nastro, oltre a vigilantes per gestire gli accessi. Il nastro in realtà non dovrebbe essere consentito. Gli utenti, di fatto, sono stati incolonnati nell'unico punto lasciato libero per l'accesso. Era rimasto chiuso per un paio di giorni anche il mercato di Piazza Crati. «Ma ci siamo subito organizzati - dice Manfredi, figlio di Patrizia storica titolare di un chiosco di prodotti alimentari - a nostre spese abbiamo messo due addetti, uno all'ingresso e uno all'uscita. Davanti a ogni banco possono esserci solo due clienti ben distanziati tra loro. Osserviamo gli orari concessi. Durante il pomeriggio ci occupiamo delle consegne a domicilio. All'inizio qualche cliente storceva il naso, ma adesso si sono tutti adeguati. Si fa la fila davanti al mercato allo stesso modo che davanti al supermercato». Nel II Municipio ha chiesto di potere riaprire anche il mercato di via Stimigliano («stiamo verificando i presupposti», afferma la presidente Francesca Del Bello), mentre quello di via della XVII Olimpiade ha ricevuto parere contrario poiché 90 banchi sono troppi e l'area molto estesa. Al vaglio del VII Municipio ci sono i progetti per la riapertura del mercato di via Gino Capponi all'Alberone, di quello dei Colli Albani e di via Orvieto. «L'Alberone - spiega l'assessore al Commercio Piero Accoto - dovrebbe tornare a lavorare i primi giorni della prossima settimana. Abbiamo dato delle indicazioni molto rigorose: per ogni utente uno spazio di 8 mq, distanza di un metro dal box, la merce non va toccata, si chiede e viene consegnata. Oltre a due percorsi unidirezionali per l'ingresso e l'uscita. Andrò a verificare personalmente se tutto è in regola». Fonte: Il Messaggero Leggi anche Coronavirus, dal Governo stop attività all’aperto, sport da soli e vicino casa. Seguici su Facebook 41esimoparallelo
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