Filippo Turetta, indagato per l'omicidio volontario aggravato della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, è arrivato in Italia ed è stato trasferito nel carcere Montorio di Verona.

Dopo l'atterraggio a Venezia, è stato condotto al carcere a bordo di una Lancia Delta con vetri oscurati, scortato da auto di polizia. Il giovane, a cui è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare per omicidio e sequestro di persona, ha successivamente incontrato il suo avvocato.

La visita psichiatrica

Turetta è ora sottoposto a una valutazione preliminare da parte di un'equipe psicologica e psichiatrica nel reparto infermeria del carcere, dove potrebbe rimanere per alcuni giorni prima di una possibile trasferimento nella sezione protetta. Quest'ultima è riservata ai detenuti accusati di reati a "forte riprovazione sociale," fornendo loro protezione da eventuali aggressioni.

Il giovane Filippo Turetta sarà sorvegliato 24 ore al giorno per evitare gesti autolesionistici

La procura di Venezia sta valutando l'ipotesi di premeditazione, considerando dettagli come l'acquisto online di un nastro telato argentato pochi giorni prima del delitto. Nel frattempo, l'indagine continua a esaminare la dinamica dell'incontro tra Turetta e Cecchettin, compreso un presunto passaggio in una strada di Fossò poco prima dell'evento.

Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che la chiamata al 112, in cui un testimone ha sentito le urla di Giulia Cecchettin, merita un approfondimento, sottolineando che le forze di polizia e i carabinieri stanno assumendo le loro responsabilità e che sono in corso valutazioni sulla gestione dell'evento.

Filippo Turetta è stato arrestato in Germania dopo una fuga lunga mille chilometri e ammettendo di aver ucciso la giovane studentessa. L'interrogatorio di garanzia davanti al gip è previsto all'inizio della prossima settimana.

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