Giulia Tramontano, decisa e combattiva nelle ultime ore della sua vita: "Voleva solo voltare pagina". Ad Impagnatiello scriveva: "Traditore, fai schifo"
Giulia Tramontano, una giovane donna dolce e amorevole con sua madre, si prepara a tornare a casa, lasciando un messaggio al suo compagno che si rivelerà il suo assassino. Giulia è diretta e determinata. Ha appena avuto un incontro con la giovane amante del suo compagno, dove hanno discusso di tutto e in pochissimo tempo ha capito la verità: loro due sono vittime, il padre del suo bambino è un bugiardo che non merita le lacrime ma gli insulti.
Non piange, invece inchioda immediatamente l'uomo alle sue responsabilità, inviandogli un messaggio su WhatsApp mentre è in metropolitana: "Sono curiosa di sapere cosa ti inventerai ora. Sei un gran pezzo di m... che non sei altro. Quella è casa mia e tu non devi farci entrare nessuno, hai capito? Quanto fai schifo alla razza umana". È sabato sera, difficile immaginare che sia lo stesso sabato in cui Giulia aveva parlato al telefono con sua madre Loredana, scherzando sul corredino e sul miglior detersivo da utilizzare. Poi, dopo averle inviato delle foto di lenzuola, non ha più sentito la sua voce.
Giulia è una dolce madre in attesa, tradita e furiosa, ma non spaventata. Era ingenua, troppo buona per capire in quale trappola si stesse cacciando, come riflette sua sorella Chiara in un lungo post su Instagram dopo la tragedia: "Hai il viso di chi non conosce la cattiveria". Questa mancanza totale di consapevolezza rispetto al male l'ha condannata a morte. Giulia voleva parlare, confrontarsi con il suo compagno infedele e bugiardo, urlargli tutta la sua rabbia e ascoltare le sue spiegazioni inutili e confuse. Ma non poteva immaginare quanto vile potesse essere la vigliaccheria.
I social media si stanno lentamente riempiendo di foto di Giulia. Ci sono immagini di lei con le amiche, in famiglia e in un gruppo di colleghe con cui aveva lavorato a un progetto dell'American Express. Lei è sempre al centro delle foto, come giustamente afferma Chiara, splende: giovane, sorridente, con uno sguardo puro. È bellissima. C'è anche una foto scattata a Ibiza, in cui indossa un costume da bagno e ha un'espressione pensierosa, quasi artistica, ma non rappresenta la sua personalità.
Giulia era andata a Ibiza con il suo futuro assassino nel tentativo di riconciliarsi, di trovare una ragione per restare insieme. Ma le cose non erano andate bene. La scoperta del tradimento avvenuto a gennaio pesava, ne aveva parlato con la sua famiglia, aveva preso una decisione. In un messaggio su WhatsApp inviato al barista due giorni prima del delitto, Giulia gli aveva scritto in modo chiaro: "Accetta la mia decisione e chiudiamo la discussione. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia costante. Lasciami in pace. Non sono felice e vorrei ritrovare la mia tranquillità. Basta". La risposta del compagno era stata malvagia e irrazionale: "Ma che madre sei!!!!! Ma te lo chiedi".
Era finita lì, con la scelta pragmatica di Giulia di continuare a condividere la casa "finché sarà necessario". Voleva lasciare quel ragazzo affascinante ma non affidabile. "Il vaso si è rotto e non voglio più ripararlo", gli aveva scritto senza mezzi termini, anche se non era sicura se tornare giù a Sant'Antimo, dove viveva la sua famiglia ma non aveva prospettive lavorative. Voleva tenere aperta una finestra su Milano, sperava di trovare qui un nuovo inizio.
È struggente il ricordo che i docenti della Iath Academy di Cernobbio, l'istituto di alta formazione nel turismo che Giulia aveva frequentato, hanno condiviso sul web. Hanno conosciuto Giulia giorno dopo giorno nelle aule di Cernobbio: Giulia vitale, coraggiosa, determinata, appassionata e combattente, una di loro. Giulia era stanca di una relazione tossica, abbastanza razionale da fare amicizia con la donna tradita come lei. Ridere al telefono con sua madre, come tutte le figlie lontane. Non aveva mai portato il padre del suo bambino a Sant'Antimo, ma non vedeva l'ora di portare il bambino stesso. Giulia non sprecava lacrime, e una volta su Facebook aveva scritto che "si può sfuggire alla giustizia umana, non a quella divina". Ma la giustizia umana, a volte, arriva. Deve arrivare. Per lei, per Thiago. Per due vite che desideravano essere libere e felici.
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