Luca Salvadori, il papà mostra il video dello schianto a 200 km/h: «È morto così»
Il padre del motociclista denuncia gli organizzatori della gara
La morte di Luca Salvadori, motociclista 32enne, avvenuta il 14 settembre 2024 sul circuito tedesco Frohburg Dreieck, continua a sollevare interrogativi. Il padre, Maurizio Salvadori, ha pubblicato un video su YouTube in cui ricostruisce l'incidente, puntando il dito contro gli organizzatori della competizione.
Il video choc e la ricostruzione dell’incidente
Maurizio Salvadori, noto produttore musicale e fondatore del team automobilistico Trident, ha condiviso un video di 20 minuti che mostra una ricostruzione digitale del tragico evento. Secondo il padre, la morte di Luca è stata causata dall'inadeguatezza delle barriere protettive del circuito, che non avrebbero attutito l'impatto.
«Le protezioni non erano assicurate al terreno e non erano omologate per competizioni motociclistiche, ma per gare ciclistiche. Se fossero state posizionate correttamente, in verticale e parallele alla pista, la tragedia sarebbe stata evitabile», afferma Salvadori.
Nel video, si vede come l’impatto del corpo di Luca, avvenuto a una velocità di 100 km/h, non sia stato minimizzato dalle protezioni presenti. Salvadori denuncia inoltre che, secondo i dati registrati dalla telecamera della moto, la priorità dei soccorritori e della direzione gara era ripristinare la pista per proseguire la corsa, piuttosto che occuparsi adeguatamente del motociclista ferito.
Le accuse agli organizzatori della gara
Il padre di Luca ha espresso indignazione anche per le dichiarazioni di uno degli organizzatori durante l’interrogatorio con la polizia. Quest’ultimo avrebbe definito l'incidente mortale come “normale amministrazione” e minimizzato la necessità di interventi delle forze dell’ordine.
«Persone così non dovrebbero avere ruoli di responsabilità in gare di questo tipo», ha dichiarato Maurizio Salvadori, sottolineando la necessità di un cambio radicale nelle norme di sicurezza per evitare future tragedie.
La denuncia e la battaglia legale
Maurizio Salvadori ha deciso di intentare una causa contro gli organizzatori della competizione. «È probabilmente la prima volta che si tenta un’azione legale in seguito a un incidente mortale in una gara motociclistica. Sarà un percorso lungo, difficile e costoso, ma è mio dovere farlo per Luca e per garantire maggiore sicurezza in futuro».
La battaglia legale si preannuncia complessa, ma il padre di Luca spera che possa portare a un miglioramento delle norme di sicurezza nei circuiti internazionali e a una maggiore responsabilizzazione degli organizzatori delle gare motociclistiche.
Una tragedia che scuote il mondo delle corse
La morte di Luca Salvadori ha aperto un dibattito sulla sicurezza dei circuiti utilizzati per le competizioni motociclistiche. La denuncia del padre evidenzia gravi lacune nei protocolli di protezione e mette in discussione l’attenzione degli organizzatori verso il benessere dei piloti.
L’impegno di Maurizio Salvadori mira non solo a ottenere giustizia per il figlio, ma anche a garantire che tragedie simili non si ripetano, portando a una revisione globale delle norme di sicurezza.