USA. Henry "Enrique" Tarrio, leader della milizia di estrema destra Proud Boys, è stato condannato a 22 anni di carcere per il suo ruolo nell'insurrezione del 6 gennaio 2021, quando centinaia di sostenitori di Donald Trump assaltarono il Congresso americano nel tentativo di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali. Questa sentenza rappresenta la pena più dura inflitta tra le centinaia comminate ai partecipanti all'insurrezione.

Tarrio, 39 anni, è stato ritenuto colpevole di vari reati, inclusa la pianificazione dell'insurrezione, in un processo che è durato quindici settimane e si è concluso a maggio. Come previsto dal sistema legale americano, l'entità della pena è stata determinata in una seconda udienza. Questa sentenza segue le pesanti condanne inflitte ad altri membri della milizia, con pene che vanno dai 10 ai 17 anni di carcere. Inoltre, Stewart Rhodes, leader di un'altra milizia di estrema destra chiamata gli Oath Keepers, è stato condannato a 18 anni di carcere.

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Nonostante Tarrio non fosse presente a Washington il giorno dell'insurrezione, è stato considerato un leader carismatico e un esperto propagandista del gruppo. Messaggi minacciosi inviati da Tarrio a membri della milizia sono stati citati nella motivazione della sentenza. In tali messaggi, aveva ordinato ai membri di non abbandonare la rivolta il 6 gennaio e aveva enfatizzato il valore dell'insurrezione. La milizia dei Proud Boys è stata descritta come un movimento d'odio dall'organizzazione per i diritti civili Southern Poverty Law Center, che promuove la violenza e sostiene visioni antisemite, antimusulmane e misogine.

Prima della sentenza, Tarrio si è mostrato pentito per le sue azioni, riconoscendo che le elezioni non erano state truccate e definendo inaccettabile l'insurrezione. Ha chiesto scusa agli agenti di polizia aggrediti durante l'insurrezione, affermando di dover vivere con quella vergogna per il resto della sua vita.

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