Cambiano gli inquilini di Palazzo San Giacomo, ma il problema persiste
NAPOLI. L’ennesima denuncia, l’ennesimo cumulo di immondizia depositato in strada, una delle strade più trafficate e più centrali di Napoli. Si tratta infatti di via Agostino Depretis proprio di fronte alla caserma della Guardia di Finanza.
Il caro vita, le bollette, l’energia, il gas, i dati covid che risalgono e come se non bastasse, la solita e cara immondizia, che a quanto pare qui in città e provincia non manca mai.
A prescindere, infatti, da quale amministrazione risieda a Palazzo San Giacomo, che sia di destra o di sinistra, il problema a Napoli persiste. Indubbiamente uno dei tanti problemi e forse al momento, vista anche la situazione generale, la crisi che l’Europa sta attraversando dopo lo scoppio della guerra in Ucraina che indubbiamente ha investito tutti noi e non solo a livello umanitario, ma economico, per alcuni forse qualche sacchetto di spazzatura buttato qua e là risulta meno grave.
Eppure questa è la nostra città, le nostre strade, è la nostra piccola porzione di mondo in cui viviamo e che dovremmo almeno provare a riservare.
Napoli - L’appello è sempre lo stesso: dov’è il senso civico?
Se chi di dovere non se ne occupa, se lo Stato fa orecchie da mercante, se esistono “governi paralleli” che amministrano e decidono dove come e quando… Cosa può fare un semplice cittadino? Magari “denunciare” e provare con piccoli gesti quotidiani a rendere più pulito un marciapiede, una strada, una piazza.
Non ci vuole poi molto, se non una buona dose di “saper campare” come si dice dalle nostre parti.
E allora proviamo a “saper campare”, insegnamelo ai nostri figli e proviamo a volte a “non subire” indifferentemente quello che gli altri decidono per noi.
Per ogni carta gettata a terra da un bambino, un ragazzo o un adulto, dietro c’è un uomo o una donna, un’antecedente generazione che magari non ha ben spiegato e/o trasmesso quel senso civico che potrebbe far vivere meglio tutti.
Perché dobbiamo essere etichettati come quelli che amano vivere nell’immondizia, perché questi cliché comuni non possono essere rotti, stroncati, perché la mia città, Napoli, deve sempre essere raffigurata con una pizza, un mandolino e un cumulo di immondizia?
Il “saper campare” parte dal basso, dal piccolo, dall’individuo… pecché questa terra non è terra e nisciune, è la mia, è la tua, è la nostra.
E se non c’è chi ci pensa, pensiamoci noi.
Indubbiamente questo rimarrà l’ennesimo scritto, l’ennesimo atto di dolore, ma insieme si può fare la differenza.
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