Eliza Stefania uccisa dal marito, gli amici di Daniele: «Fragile e geloso, era cambiato»
Le indagini dei carabinieri proseguono per definire tutti i dettagli di quello che è ritenuto un femminicidio-suicidio
Un dramma consumato nel silenzio delle mura domestiche ha scosso la comunità di Gualdo Tadino. Eliza Stefania Feru, 29 anni, è stata uccisa dal marito, Daniele Bordicchia, guardia giurata di 38 anni, che ha poi rivolto la pistola contro se stesso. La coppia, sposata da pochi mesi, non aveva figli e, secondo gli amici e i conoscenti, stava attraversando un periodo difficile segnato da dissidi coniugali.
Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso per chiarire i dettagli di quello che appare come un tragico caso di femminicidio-suicidio. Non sono stati trovati biglietti o messaggi che possano spiegare le motivazioni di questo gesto estremo, ma il contesto di tensioni nella coppia sembra fornire un probabile movente.
Una coppia giovane con sogni infranti
Eliza Stefania, descritta come una donna dedita al lavoro e sempre sorridente, lavorava come operatrice socio-sanitaria presso l’Istituto Serafico di Assisi. La struttura ha voluto ricordarla con parole commosse:
“Cara Eliza, vogliamo ricordarti così, sempre sorridente e determinata. Lasci un vuoto enorme che colmeremo con il ricordo dei tuoi occhi gioiosi.”
Daniele, da parte sua, era considerato dagli amici come un uomo fragile e sensibile, ma anche profondamente geloso. Alcuni lo descrivono come una persona che soffriva per ogni cosa, incapace di gestire il carico emotivo di una relazione complicata. Negli ultimi mesi, aveva cambiato lavoro, un cambiamento che potrebbe aver influito sul suo equilibrio emotivo.
Gli amici: “Daniele era cambiato”
Durante la trasmissione Ore 14 su Rai2, condotta da Milo Infante, gli amici della coppia hanno condiviso ricordi e riflessioni.
“Erano persone splendide entrambe. Daniele aveva bisogno di aiuto, era fragile e soffriva molto. Ultimamente era diventato molto geloso, non riusciva a lasciarla.”
La gelosia, secondo molti, potrebbe essere stata la scintilla che ha innescato questo gesto estremo. Tuttavia, nessuna denuncia o segnalazione di violenza era mai stata registrata da parte di Eliza, un dato che pone interrogativi sulla capacità di riconoscere e affrontare segnali di allarme in tempo.
Un femminicidio che lascia due famiglie distrutte
Questa tragedia ha distrutto due famiglie e sollevato ancora una volta il tema della violenza di genere. La giovane vittima lascia un ricordo luminoso tra amici, colleghi e i ragazzi che assisteva con amore. La comunità di Gualdo Tadino è ora chiamata a riflettere su come prevenire episodi simili e offrire supporto a chi si trova in relazioni difficili.
Conclusione:
Il caso di Eliza Stefania Feru non è un fatto isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di femminicidi che continua a segnare l’Italia. È essenziale lavorare per una maggiore consapevolezza e strumenti di protezione per le vittime di violenza domestica, affinché tragedie come questa non si ripetano.