Nuovo Dpcm, arriva il salva-Natale o quasi. Se da un lato alcune attività potranno riaprire, dall'altro c'è chi dovrà ancora stringere la cinghia e rimanere in panchina.
“Non esistono le condizioni sanitarie per prevedere a dicembre riaperture per quanto riguarda lo sport. Credo che tutte le realtà che abbiamo chiuso nell’ultimo Dpcm, non solo palestre e piscine, resteranno ancora chiuse”.
A dichiararlo è il ministro per le politiche giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora, ospite a “Porta a Porta”, in merito ai nuovi provvedimenti per il contenimento dei contagi da Coronavirus.
E ancora aggiunge
"Lo stesso discorso si estenderà a tutte le realtà chiuse con l’ultimo DPCM, dai teatri ai musei. Sicuramente sarà difficile. Ovviamente questo vorrà dire che aiuteremo il settore anche per tutto il tempo ulteriore in cui resteranno chiusi. Dobbiamo superare i mesi più critici facendo ancora dei sacrifici”.
Cosa cambia invece per bar e ristoranti
Si intravedono invece spiragli per la riapertura, da inizio dicembre, per bar e ristoranti, oltre che per i negozi di abbigliamento. Si tratta di settori cruciali per l’economia del Paese durante le festività natalizie.
Molto dipenderà dall’andamento della curva epidemica. Se i dati dovessero confermarsi in miglioramento, l’Esecutivo emanerà un nuovo Dpcm che allenterà le misure restrittive su gran parte del territorio nazionale.
In Campania
Il 3 dicembre sarà la giornata chiave, ovvero poco prima dell’Immacolata e dell’inizio ufficiale delle festività natalizie. In questa data il Governo potrebbe, quindi, emanare un nuovo Dpcm che disponga d'appunto la riapertura dei negozi di abbigliamento, di bar, ristoranti e negozi in tutta Italia, Campania compresa.
L'ok definitivo nei prossimi giorni
Se le disposizioni degli ultimi Dpcm riusciranno a piegare la curva dei contagi, allora l’Esecutivo guidato dal premier Conte valuterà parziali riaperture in vista del Natale, così da dare ossigeno alle attività commerciali e alla vendita al dettaglio in un momento cruciale per l’economia nazionale.
L’Italia tornerebbe un’unica zona gialla.
Non solo: su pressing dei governatori, il Governo potrebbe riaprire anche i confini regionali per consentire i ricongiungimenti familiari.
Nel caso invece in cui si verificassero gli scenari peggiori, con una curva dei contagi ancora in crescita, il Governo potrebbe puntare su misure più soft: concessione della mobilità intercomunale ma chiusura per bar e ristoranti.
Ipotetiche misure salva-Natale dal 3 dicembre:
apertura bar, ristoranti,
apertura negozi di abbigliamento
mobilità interregionale
I governatori puntano a rivedere i 21 parametri usati dal Cts per definire la classificazione delle fasce di rischio delle regioni.
Il tema sarà affrontato oggi pomeriggio durante il vertice tra i ministri Boccia, Speranza, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Brusaferro e i rappresentanti delle Regioni che chiedono maggiore discrezionalità politica al momento di adottare le ordinanze di chiusura.
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