"Io sono un imprenditore, ma quale clan". Tony Colombo davanti al giudice nega tutto e respinge le accuse
Tony Colombo si è difeso dalle accuse che lo vedono coinvolto come socio in affari del boss Vincenzo Di Lauro. Il cantante neomelodico ha presentato la sua versione dei fatti durante l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice nel carcere di Secondigliano.
Sebbene diversi collaboratori di giustizia abbiano puntato il dito contro di lui e ci siano intercettazioni risalenti al 2015, quando è stato scarcerato il figlio di Ciruzzo o Milionario, Colombo ha respinto categoricamente le accuse. Si è definito un imprenditore e ha sostenuto che i suoi affari sono legali, trasparenti e condotti alla luce del sole. Secondo la sua spiegazione, le sue attività miravano a diversificare gli investimenti e non avevano nulla a che fare con rapporti occulti o prestanome.
Tony Colombo respinge le accuse
Tuttavia, i collaboratori di giustizia affermano che i legami economici e personali di Colombo con la camorra risalgono a molti anni fa. Uno di loro ha dichiarato che il cantante avrebbe richiesto 80.000 euro per la produzione di un disco già nel 2010 a Gaetano Marino, figura di spicco di Secondigliano e ex marito di Tina Rispoli, ucciso nel 2012 sul litorale di Terracina.
Inoltre, un pentito del Rione Traiano ha sostenuto di aver partecipato al matrimonio di Colombo nel 2019, un evento che potrebbe aver offerto l'opportunità di stringere alleanze criminali. Numerosi episodi sono documentati dalla Procura e dai carabinieri. Nelle prossime fasi dell'inchiesta, spetterà a Tina Rispoli tentare di dimostrare la sua estraneità alle accuse durante il suo interrogatorio di garanzia.