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Napoli sta vivendo un preoccupante calo demografico che segna una netta inversione di tendenza rispetto al passato. La città, che un tempo deteneva il primato nazionale per il numero di nascite, è stata superata da realtà come Trento e Bolzano. Questo sorpasso, che segna il declino della natalità, è un segnale che non può essere ignorato.

Il fenomeno degli inattivi

In Campania, il numero degli inattivi – persone che né lavorano né studiano – è preoccupante: 1 milione e 680 mila individui sono fuori dal mercato del lavoro, superando il numero degli occupati, che è di 1 milione e 626 mila. Di questi, ben 955 mila sono giovani, rappresentando il 27% della popolazione regionale. La situazione è ancora più grave se si considera che la disparità di genere persiste, con due terzi degli occupati uomini e solo un terzo donne. Questo divario richiede interventi mirati.

Un report allarmante dell’Inps

Il report dell’Inps per il 2023, presentato in prefettura alla presenza delle autorità locali, ha evidenziato questi dati sconfortanti. La presidente del comitato regionale Inps Campania, Camilla Bernabei, ha messo in luce la necessità di affrontare le problematiche legate all’emigrazione giovanile, al divario di genere e al calo delle nascite. In particolare, tra il 2008 e il 2019 la natalità in Campania è calata del 18%, con Napoli che, nel 2002, era prima in Italia per natalità e che oggi è scesa al terzo posto, superata da Trento e Bolzano.

Dati demografici in calo e invecchiamento della popolazione

Al 31 dicembre 2023, la popolazione campana contava 5.590.076 abitanti, con una diminuzione di 2.099 persone rispetto all’anno precedente. Gli over 65 costituiscono il 20,9% della popolazione, inferiore alla media nazionale del 24,3%. La pandemia ha avuto un impatto negativo sul saldo tra nascite e decessi, con un calo di -16.591 nel 2022. La crescente popolazione anziana rappresenta una sfida per i servizi sociali e la dinamica economica della regione.

L’uso crescente dell’assegno di inclusione e invalidità civile

Aumentano anche le richieste di invalidità civile e l’uso dell’assegno di inclusione, una misura di sostegno al reddito introdotta dal governo per sostituire il reddito di cittadinanza. A Napoli, sono state presentate 104 mila domande, mentre in Campania, complessivamente, sono 64 mila. In parallelo, l’assegno unico è percepito da 729 mila famiglie campane, segnando un altro aspetto del crescente disagio economico.

Le cause del declino demografico

Le ragioni di questo declino sono molteplici. La crisi economica e la precarietà lavorativa scoraggiano i giovani dal formare una famiglia. Inoltre, la carenza di servizi per le famiglie, come asili nido e scuole materne, e la difficoltà di conciliare vita lavorativa e familiare sono fattori che incidono sulla natalità. Il costo della vita, in costante aumento, e l’invecchiamento della popolazione stanno modificando profondamente la struttura sociale ed economica di Napoli. A questi fattori si aggiunge l’emigrazione giovanile: molti giovani napoletani sono costretti a lasciare la città in cerca di opportunità altrove, contribuendo ulteriormente al calo demografico.

Prospettive e interventi necessari

Il calo demografico di Napoli e della Campania richiede politiche efficaci per invertire la tendenza. Interventi sulla natalità, sull’occupazione giovanile, sulla parità di genere e sul miglioramento dei servizi pubblici sono cruciali per arrestare il declino della regione. È necessario un impegno a livello locale e nazionale per stimolare una crescita economica che possa favorire l'occupazione e il benessere della popolazione.

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