A Napoli i sindacati scendono in piazza per rinnovare alla Regione Campania e a De Luca la richiesta di rompere il silenzio. Un silenzio che va avanti dallo scorso maggio, è necessario un dialogo sulle priorità di azione. Cgil, Cisl e Uil, assieme ai segretari regionali, si sono riuniti a Via Santa Lucia. E' il primo di sei presidi, dedicato al tema della programmazione e la spesa dei fondi europei.
L'azione sembra avere il gusto di un ultimo avvertimento al Presidente Vincenzo De Luca, prima di azioni più forti e incisive.
Le tappe che hanno portato ai presidi contro De Luca
All'appuntamento di oggi si è arrivati dopo che tra gennaio e febbraio 2020, le parti sociali hanno incontrato gli assessori regionali per una serie di tavoli che vertevano sulle tematiche che oggi sono al centro dei sei presidi.
Quelli del passato sono stati però incontri del tutto inconcludenti perché non si sono mai tradotti in proposte pratiche.
I commenti dei sindacati
Buonavita ha commentato: "Per fare questo dobbiamo comprendere prima come sono state spese le risorse della programmazione 14-20 e conoscerne gli effetti sull'occupazione, ma su questo punto il tavolo del partenariato non da' risposte".
Un altro punto di analisi: "Come la Campania intende sviluppare i 4-5 filoni dettati dalla Comunità europea, quale priorità vuole mettere in campo tenendo conto delle aree costiere, ma anche delle aree interne e coniugando quindi i bisogni dell'intero territorio".
La Cisl dichiara di essere "annichilita" dal silenzio del presidente De Luca. Il presidente, appunto, continua a non condividere i percorsi scelti con chi rappresenta i cittadini e i lavoratori.
Il segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati, parla dell'iniziativa di oggi. Parla anche di quelle che seguiranno nelle prossime due settimane che hanno l'obiettivo di "cercare non solo un confronto, ma anche punti di convergenza".
"Se la Regione non ha voglia di condividere con le organizzazioni dei lavoratori saremo costretti a farci ascoltare con ulteriori iniziative anche più massive, sempre nel rispetto delle norme anti-Covid. Per noi è fondamentale che le ragioni dello sviluppo trovino qui una condivisione, perché è abbastanza improprio che nazionalmente si vadano a fare delle intese e localmente si possa immaginare che ognuno vada per la sua strada", aggiunfe Sgambati.
Interrotto il dialogo con De Luca e la regione
Sgambati ha sostenuto che l'interruzione non è da attribuire solo al periodo di emergenza sanitaria, anzi. Il problema risiede nella non abitudine a condividere le informazioni con le forze del lavoro.
"Per questo - conclude Sgambati - bisogna cambiare passo, ascoltare le forze del lavoro e trovare con loro un unto di convergenza per andare avanti insieme".
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