L'ennesima conferenza stampa di Giuseppe Conte ha mandato in tilt il Paese e ha lasciato i lavoratori con moltissime perplessità. E come se non bastasse ha provocato pure uno scontro tra le Regioni nella notte: i governatori temevano che il dispositivo del Dpcm potesse depotenziare le linee guida unitarie delle Regioni, ma verso le ore 3.30 è stato raggiunto un accordo dopo che il governo ha deciso di allegare al suo testo le loro linee guida.
Ed ecco che sui social sono state pubblicate le prime reazioni timorose e
preoccupate da parte degli italiani, che temono di ricevere una fregatura dopo anni di duri sacrifici: "
Scendono brividi lungo la schiena a chi ha un conto corrente"; "
Ecco che inizia a gettare le basi per una patrimoniale"; "
Non ti azzardare a mettere le mani nei nostri conti correnti"; "
Eccola, la sento arrivare. Pat, patr, patri, patrim...".
Diversi hanno criticato il modo
superficiale mediante cui il capo dell'esecutivo giallorosso ha pronunciato tali parole, che potrebbero evocare l'imposta che colpisce il patrimonio: "
Caro presidente, bisogna dar peso alle parole e nonostante molti magari non le percepiscono come tali queste sono affermazioni pesanti". Soprattutto su
Twitter si sono susseguiti appelli e inviti a stare attenti alle mosse che il governo potrebbe improvvisamente mettere in campo: "
Si sta preparando a fare il prelievo sui cc"; "
Non si permettesse di toccare i nostri sudati risparmi...".
L'avvocato a inizio maggio aveva categoricamente escluso il ricorso alla patrimoniale, considerando che per tentare di uscire da questo abisso stiamo portando il debito pubblico al 160% del Pil. Ma Conte aveva fatto sapere che il
debito del nostro Paese rimane sostenibile "
nel quadro di un risparmio privato molto cospicuo e di una resilienza particolarmente spiccata del nostro intero sistema economico", assicurando che la maggior parte del debito aggiuntivo che bisognerà collocare per fronteggiare la crisi "
sarà coperta dal programma di acquisti della Bce".
Tuttavia le recenti parole del presidente del Consiglio hanno inevitabilmente creato un caos, provocando un sentimento di ansia e paura ai danni dei cittadini italiani. Va ricordato che il Partito democratico aveva avanzato la folle idea della Covid tax: si tratta di un
contributo di solidarietà deducibile che si applicherebbe nel 2020 e nel 2021 e che comporterebbe un esborso aggiuntivo compreso tra 110 euro e 54mila euro l'anno. Il Pd aveva presentato alla Camera un emendamento intitolato "Proposta contributo di solidarietà per redditi Irpef superiori a 80.000 euro lordi annui": il testo prevede delle
aliquote variabili dal 4% oltre 80mila euro all'8% oltre il milione per un valore di 1,25 miliardi di euro e per un totale di 803.741 contribuenti (che corrispondono all'1,95% del totale contribuenti Irpef che sono circa 41,2 milioni). Fonte: Il Giornale
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